Toscana

IRAQ, ANCORA UNA GIORNATA DI CAOS E VIOLENZA

Ancora una giornata di caos e violenza – in sostanza una ‘guerra senza nome’ – in Iraq, dove continuano gli scontri nelle due città sante degli sciiti e, a macchia di leopardo e con diversa intensità, in altri centri; e, come accade ormai quasi ogni giorno, si ripetono le esplosioni nelle capitale, Baghdad. A Kerbala avrebbe dovuto essere una manifestazione completamente pacifica per chiedere il ritiro delle truppe americane dai luoghi santi, ma la rabbia ha ripreso il sopravvento quando una quindicina di carri armati statunitensi si sono addentrati, con una rapida incursione, nel cuore della città, spingendosi fino nei pressi delle due moschee dove riposano i resti dell’iman Hussein e dell’iman Abbas, figure prominenti della fede sciita e venerati da centinaia di milioni di fedeli. La dimostrazione si è comunque tenuta senza gravi incidenti ma con molta tensione. Intanto a Najaf, altra roccaforte insieme a Kerbala dei sostenitori del capo spirituale sciita Moqtada al-Sadr, i miliziani sciiti affermano di aver dato sepoltura a 22 loro compagni morti venerdì in scontri con truppe britanniche ad Amara, nel sud del Paese; il bilancio delle vittime è stato confermato dai militari inglesi che sostengono di aver sparato per difendersi durante imboscate contro le loro pattuglie. Dal confinante Iran l’ayatollah Ali Khamenei ha accusato gli Stati Uniti di azioni “stupide e vergognose” per aver danneggiato la cupola dorata di una delle moschee di Najaf; secondo l’agenzia di stampa iraniana Irna, Khamenei ha detto: ” Di sicuro, musulmani e sciiti in Iraq e in altre parti del mondo non resterano silenti di fronte a tanta mancanza di rispetto”.

Giornata difficile anche a Nassiriya, dove, secondo il comando italiano che presiede la città, sarebbero giunti da altre località circa duecento uomini: “bande di irregolari che si muovono per la città cercando di prenderne il controllo” ha detto il generale Gian Marco Chiarini. Il portavoce del governatore italiano della provincia di Dhin Qam, Barbara Contini, ha detto che sono in corso contatti telefonici con esponenti locali e capi religiosi.

Una delle zone più bersagliate dai proiettili è stata la sede dell’Autorità provvisoria irachena, contro cui hanno ripetutamente sparato i guerriglieri appostati in un vicino ospedale; ma scontri a fuoco si sono verificati in più parti della città contro le ronde di soldati e carabinieri che pattugliavano le strade, facendo alcuni feriti lievi tra le forze italiane. Tre morti iracheni si segnalano invece a Bassora, città controllata dalle truppe britanniche, dove sembra che la situazione si stia facendo particolarmente difficile per i soldati di Londra, che alcune fonti giornalistiche danno per impegnati in combattimenti quasi corpo a corpo.

Infine, anche oggi si sono sentite esplosioni a Baghdad nei pressi del quartier generale della coalizione. Da Shuneh, in Giordania, dove si trova per partecipare al Forum economico mondiale, il segretario di Stato americano Colin Powell si è esplicitamente scusato per gli abusi commessi dai soldati statunitensi sui prigionieri iracheni, dopo che ieri era apparso reticente sull’argomento, un atteggiamento che aveva fatto irritare i suoi ospiti arabi. “Il presidente Bush aveva già espresso le sue scuse a nome della nazione; io ribadisco le scuse. Siamo sconcertati per quel che è accaduto a Abu Graib. Chiediamo scusa a tutti coloro che hanno subito quegli orribili abusi” ha detto oggi Powell, aggiungendo che l’amministrazione americana andrà fino in fondo nel perseguire i colpevoli.

In un’intervista televisiva ad una rete statunitense, il capo delle diplomazia statunitense ha precisato inoltre che la Casa Bianca accetterà qualunque tipo di governo il popolo iracheno sceglierà alle sue prossime elezioni, ma che le truppe americane si tratterranno oltre la scadenza del 30 giugno come richiesto dall’autorità provvisoria irachena, per continuare a mantenere la sicurezza. Powell ha aggiunto di essere deluso dal silenzio degli esponenti arabi sull’assassino del cittadino americano Nick Berg, decapitato in diretta su Internet per ritorsione contro di abusi di ‘Abu Graib’.Misna