Toscana

I SIOUX RISCHIANO ESTINZIONE, DELEGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE: LA TOSCANA LI AIUTERA’

Gli indiani Sioux, i nipoti di Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo, rischiano di scomparire per povertà, diabete, perdita di tradizioni. È l’allarme lanciato da una delegazione della Nazione Lakota dei Sioux che stamani è stata ricevuta nella sede del Consiglio regionale della Toscana. La Nazione Lakota, è stato spiegato, è composta da 75.000 indiani che vivono in otto riserve del South Dakota su una superficie grande due terzi l’Italia. Amministrati da governi ed agenzie federali la comunità cerca di costruire autonome relazioni internazionali per opporsi ad una lenta scomparsa. Per questo ha chiesto aiuto al Consiglio regionale della Toscana su due progetti della «Riserva di Pine Ridge”: un piccolo ospedale per malati di diabete (una malattia diffusissima, a causa di una radicale alterazione della dieta, che sta provocando l’accorciamento della vita media) e la costruzione di «Radio Kili», l’emittente gestita da volontari che costituisce la voce degli indiani. Questa collaborazione rientra nel protocollo d’intesa sottoscritto nel 1999 tra Regione e Lakota che comprende scambi culturali e sociali con l’università di Firenze e 29 Enti locali toscani.

La grave situazione della popolazione indiana è stata illustrata da uno dei capi carismatici: Clarles Abourezk (membro dell’ATLA, magistrato della Corte d’Appello di Pine Ridge, docente di comunicazione ed organizzazione delle comunità, già rappresentante dei Sioux Lakota presso l’Alto commissariato dei diritti umani dell’ONU) che ha ringraziato il Consiglio ed ha ricordato che «la Toscana è stata la prima Regione in Italia a considerarci con rispetto istituzionale». Erano con lui Tim Murphy (docente della Truman University di Washington) e i membri dell’Associazione culturale «Walbly Gleska» di Campi Bisenzio. La delegazione è stata ricevuta dal vice-presidente del Consiglio regionale Leopoldo Provenzali e dai presidenti delle commissioni Federico Gelli (sanità) e Lucia Franchini (cultura) che hanno assicurato la massima collaborazione ai due progetti.

«Gli indiani d’America sono una ricchezza per tutta l’umanità – ha detto Provenzali – e i loro valori devono essere tutelati; gli Usa, assieme alla comunità internazionale, devono trovare le soluzioni per evitare la loro estinzione. L’Italia è amica degli Stati Uniti ed è sicura delle capacità del popolo americano di esprimere tolleranza, solidarietà e giustizia. La Toscana potrà influenzare uno sviluppo positivo delle relazioni, dando continuità ai programmi della Nazione Lakota e contribuendo allo scambio culturale delle nostre due comunità».

Nel corso dell’incontro, informa una nota, è stato ricordato che l’assenza di autogoverno e la cancellazione forzata delle tradizioni, nonostante i passi avanti fatti dai nativi, dal 1978 in poi, con la libertà di praticare la lingua e la religione, ha portato ad una grave crisi sanitaria e culturale. «Occorre il rispetto per la sopravvivenza fisica e culturale di questo popolo – ha dichiarato Brunetto Chiarelli, ordinario di antropologia all’Università di Firenze – perché l’opinione pubblica considera poco gli etnocidi, mentre la cancellazione delle culture diverse è grave come l’eccidio fisico. Noi dobbiamo proteggere i nostri consimili da ambedue i crimini». I presidenti delle commissioni hanno dichiarato che, per la questione relativa al diabete verrà interpellato il Centro di alta specializzazione di Pisa, che, se sarà disponibile ad intervenire, permetterà l’inserimento nel Piano Sanitario Regionale del progetto a favore della Nazione Lakota. Per gli aspetti culturali è stato invece assicurato il supporto alle iniziative delle università toscane nelle riserve del South Dakota ed alla valorizzazione in Italia della nuova letteratura americana attenta ai problemi delle minoranze. (ANSA).