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COREA DEL NORD, ANCORA INCERTE PROPORZIONI INCIDENTE FERROVIARIO

Non sono ancora chiare le dimensioni dell’incidente ferroviario accaduto giovedì pomeriggio intorno alle 13 ora locale in Corea del Nord, che secondo le prime scarse informazioni – prive per ora di riscontri – avrebbe dimensioni catastrofiche, con migliaia di vittime. Le principali conferme che la sciagura sia effettivamente avvenuta, per ora, sono tre: le immagini mostrate dalla televisione sudcoreana Ytn, la richiesta di aiuto alla Croce Rossa da parte del governo di Pyongyang, che ha chiesto l’invio di funzionari sul posto, e il comunicato del ministero degli esteri di Pechino, in cui si riporta la morte nell’incidente di due cittadini cinesi e il ferimento di altri dodici. L’emittente di Seul ha mostrato alte fiamme e fumo nero che hanno avvolto la stazione di Ryongchon, non lontano dalla località di Sinujju, una ventina di chilometri dalla frontiera con la Cina.

Al momento Ytn confermerebbe le prime ipotesi sulla tragedia, originata dalla collisione tra due treni che trasportavano rispettivamente petrolio e gas metano liquido, secondo le informazioni riferite dall’agenzia sudcoreana Yonhap. Tace, per ora, l’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang, la Kcna. “La zona intorno alla stazione di Ryongchon è stata distrutta come se l’avessero bombardata” avrebbero detto testimoni alla Yonhap. Il canale televisivo Ytn ha avanzato una prima stima dell’incidente, parlando di tremila vittime. Ma nessuno, al momento, ha in alcun modo confermato o smentito queste cifre. Poche ore prima dell’esplosione – le cui cause restano comunque tutte da accertare – dalla stazione era transitato in treno anche il leader nordcoreano Kim Jong Il, di ritorno da una visita di tre giorni in Cina.

Secondo alcune agenzie di stampa internazionali, al confine cinese intanto si starebbero preparando i soccorsi per un numero molto elevato di persone: le autorità sanitarie sono state allertate per una possibile emergenza. “Ci hanno detto di stare pronti” ha detto alla ‘Reuters’ un medico del principale ospedale cinese di Dangond, a una cinquantina di chilometri dal luogo dell’incidente. “Ci hanno solo informato che i morti e i feriti potrebbero essere migliaia”. “Anche se la Corea del Nord non ha ancora confermato il disastro – ha detto poco fa a Seul il ministro dell’unificazione nazionale sudcoreano Jeong Se Hyun – per noi è un fatto certo e faremo appello alla comunità internazionale perché invii aiuti”. Da Pechino, il comunicato del ministero degli Esteri aggiunge che una ventina di abitazioni di cinesi nella zona nordcoreana sono state distrutte. La Cina, si legge inoltre, mantiene “la massima attenzione” per quello che sta accadendo nel Paese confinante.Misna