Toscana

STATUTO REGIONALE, FORUM TOSCANO DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI: RECEPITE ALCUNE NOSTRE INDICAZIONI

“L’approvazione della Bozza definitiva dello Statuto non ci fa fare salti di gioia, ma in qualche misura ci conforta l’aver constatato che certe miopie di varia origine, – che non vedono o non vogliono vedere quale ricchezza sociale sia la famiglia fondata sul matrimonio e spingono di fatto verso lo sgretolamento di quella ricchezza – sono state battute”. Lo afferma l’avvocato Alfonso Cipriani, presidente del Forum toscano delle Associazioni familiari, commentando il testo definitivo della bozza di Statuto regionale, licenziato nei giorni scorsi dall’apposita Commissione, presieduta da Piero Pizzi. Ricordando come il Forum abbia “seguito con attenzione l’evolversi dei lavori”, dando “la propria collaborazione, a vari livelli, perché, tra le finalità principali che la Regione Toscana si propone, venisse inserita ‘la promozione, il sostegno e la valorizzazione della famiglia come soggetto sociale’”, e perché venissero evitate “formulazioni che potrebbero ingenerare confusione tra il soggetto sociale Famiglia e le cosiddette unioni di fatto che oggi si formano per scelte variamente motivate”, Cipriani riconosce che la Bozza “ha recepito, in parte, questa nostra sollecitazione distinguendo le due realtà. Si legge infatti all’art. 4 che ‘La Regione persegue tra le finalità prioritarie di governo… la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio’. “Il ‘riconoscimento delle altre forme di convivenza’ inserito anch’esso tra gli obbiettivi della Regione Toscana, – prosegue Cipriani – sta a dimostrare l’attenzione che la Regione pone ad alcuni fenomeni, quali ‘le altre forme di convivenza’ che non possono essere ignorati dai servizi sociali della Regione perché manifestazione di realtà di fatto esistenti nel tessuto sociale”. ”Potremmo obbiettare – afferma ancora il presidente del Forum toscano della associazioni familiari – che la Famiglia non ha bisogno di ‘tutela’, ma di sostegno. La famiglia deve essere posta in condizione di svolgere il proprio ruolo attraverso un sostegno concreto rappresentato da una legislazione improntata al ‘favor familiae’; attraverso iniziative che facciano conoscere ai nostri giovani – e non solo a loro – quanto sia bello, affascinante e stimolante impegnarsi a costruire l’unità tra due soggetti così diversi, quali sono un uomo ed una donna, ma così importanti l’uno per l’altro; quanto sia prezioso per la società dar vita ad una nuova realtà, impegnata a durare ‘in eterno’, nella quale si vive la dinamica dell’amore scambievole che è l’opposto dell’individualismo e dell’egoismo che domina il nostro tempo”. L’augurio finale è che “il Consiglio Regionale manifesti ancora più ampia sensibilità” su questi temi.