Toscana

OSTAGGI IN IRAQ, ANGOSCIA A PRATO PER AGLIANA. APPELLO DEL CUGINO: ANDARE OLTRE LA POLITICA

La vicenda dell’ostaggio italiano ucciso in Iraq è stata seguita con angoscia dai familiari di Maurizio Agliana e da oltre 60 persone che, nella sede della Misericordia di Prato dove il body guard ha tanti amici, hanno trascorso la notte guardando la televisione in attesa di ulteriori notizie. E da un cugino dell’ostaggio giunge un appello “per andare oltre la politica” se possibile, per salvare la vita ai tre sequestrati. Ma in tutta Prato, città natale di Maurizio Agliana, la preoccupazione rimane molto alta, e la stessa Misericordia è in contatto anche con la rete internazionale della Confederazione per cercare di avere notizie, mentre il sindaco di Prato, Fabrizio Mattei, è in contatto con l’unità di crisi della Farnesina, e segue da vicino la famiglia di Maurizio Agliana, la cui madre, malata, è tenuta ancora all’oscuro della vicenda. Col passare delle ore, però, in casa Agliana la situazione si fa sempre più pesante come testimonia Alessandro Agliana, cugino di Maurizio, che gestisce due negozi di abbigliamento a Prato. «Questo stato di cose è sempre più drammatico per la famiglia: abbiamo guardato per ore la tv, con la sorella del rapito, Antonella, a Porta a Porta e poi in attesa di notizie. Noi, infatti, abbiamo informazioni solo dalla televisione, e tutto è estremamente difficile, non riusciamo ad avere alcun contatto nè siamo in grado di individuare canali per sapere qualcosa. In queste condizioni non si può che avere paura visto che i sequestratori sono al di fuori della nostra mentalità, hanno un modo di pensare fanatico e non si sa cosa possono fare».

«Dovessi fare un appello – continua il cugino di Maurizio – è quello che i politici facciano meno i politici e che cerchino di andare oltre la politica, se possibile, esplorando vie alternative; anche se, in ogni caso, conclude amaramente Alessandro, si ha la sensazione che ci sia poco da fare».(ANSA).