Toscana

IRAQ, NESSUNA CONFERMA ALLA NOTIZIA DI QUATTRO ITALIANI PRIGIONIERI A BAGHDAD

Non ci sono ancora conferme ufficiali alla notizia diffusa ieri dall’Agenzia Reuters di quattro italiani che, assieme a due americani, sarebbero stati catturati dai guerriglieri in Iraq e che sarebbero tenuti in ostaggio in una moschea nella zona di Abu Ghraib, alla periferia occidentale di Baghdad, un luogo sotto lo stretto controllo delle milizie sunnite. Il ministero degli Esteri ha confermato che sono stati effettuati tutti i possibili controlli sulla base degli elenchi costantemente aggiornati degli italiani presenti in Iraq (esperti civili, giornalisti, volontari delle organizzazioni non governative, personale della Croce rossa italiana, rappresentanti delle forze armate) in base ai quali è possibile escludere che alcuno di essi sia stato rapito. E’ stata verificata la presenza dei connazionali in questione attraverso un meccanismo mantenuto costantemente attivo e che in questi ultimi giorni è stato ulteriormente intensificato. Proseguono comunque ulteriori verifiche per appurare la possibilità che la notizia diffusa ieri possa riferirsi a connazionali presenti in Iraq ad altro titolo, senza avere dato preventiva comunicazione alle autorità italiane.

La notizia era stata diffusa intorno alle sedici ora italiana. Un gruppo di guerriglieri iracheni, aveva annunciato la Reuters, ha rivendicato il sequestro di sei stranieri, precisando che quattro di loro sarebbero italiani e due americani. Un cronista dell’Agenzia avrebbe visto due degli stranieri tenuti prigionieri. Due dei quattro presunti italiani rapiti dalla guerriglia irachena sono descritti come muscolosi, bene armati e vestiti con magliette aderenti color blu. Uno dei due è ferito ad una spalla. Entrambi piangono. I sequestratori riferiscono al giornalista che sono italiani e che, con altri due connazionali, viaggiavano su un automezzo a quattro ruote motrici a bordo del quale – hanno detto – c’erano delle armi. Tutti e e quattro – aggiungono – sono adesso nelle loro mani in una moschea, sorvegliata da una quarantina di guerriglieri armati di fucili mitragliatori. Con loro ci sono anche due americani. Soldati statunitensi a bordo di un blindato, che si apprestavano a bloccare la zona di Abu Ghraib, hanno confermato di sapere che degli americani erano stati sequestrati, ma senza aggiungere altri dettagli.

Dal momento che alla Farnesina non risultano nostri concittadini rapiti, si fa strada l’ipotesi che gli italiani – se di italiani davvero si tratta – siano dei vigilantes, guardie private ingaggiate da qualche azienda che lavora in Iraq – non necessariamente italiana – e che, in questo periodo, ha come prima priorità la sicurezza dei suoi lavoratori e delle sue strutture. E’ un’ipotesi, non suffragata da nessuna conferma ufficiale. Ma di guardie private e di eserciti più o meno privati è oggi pieno l’Iraq. Un inglese di 38 anni, un ex militare che faceva proprio questo lavoro, e’ stato ucciso nei dintorni di Nassiryai.