Toscana
STATUTO REGIONALE, ACCORDO SULLA FAMIGLIA E SULLE ALTRE FORME DO CONVIVENZA
Sedute combattute, consiglieri che escono dall’aula, articoli prima approvati e poi rimessi in discussione. Il percorso dello Statuto regionale non ha la strada spianata. Anche se, dopo le tre sedute della speciale Commissione di questa settimana, il presidente Piero Pizzi (Forza Italia) ha espresso soddisfazione sui risultati raggiunti. Il primo obiettivo è il varo ovviamente solo a livello di Commissione dell’articolo 4. La Commissione ha trovato un accordo su questa formulazione: la Regione persegue «la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio» e «il riconoscimento delle altre forme di convivenza». «Il riconoscimento delle altre forme di convivenza ha spiegato Paolo Cocchi, capogruppo dei Ds è una formula molto ampia, che può aprire la strada ad un’iniziativa politica sostenuta dai Ds, che va verso il riconoscimento anche delle coppie omosessuali». La formulazione sulla «famiglia fondata sul matrimonio» è stata votata anche dal centrodestra, che ha invece espresso il suo no al riconoscimento delle «altre forme di convivenza», con l’astensione del capogruppo di An Maurizio Bianconi. Da sottolineare che alla votazione non ha partecipato la Margherita che è uscita dall’aula all’inizio del dibattito in disaccordo con i Ds. Il voto della Margherita poteva essere decisivo per bloccare il «riconoscimento delle altre forme di convivenza», considerata la maggioranza risicata che ha approvato l’articolo.
La discussione sull’articolo 4 si è tenuta dopo il braccio di ferro tra Ds e Margherita sulla possibilità espressa nell’articolo 3 di estendere i diritti politici agli stranieri residenti nella regione. La Margherita era favorevole all’estensione del voto agli immigrati solo per le amministrative, temendo l’incostituzionalità per l’estensione dei diritti politici legati alla cittadinanza. Il centrodestra ha votato no, puntando sulla partecipazione dei cittadini toscani residenti all’estero alle «scelte politiche regionali». I Ds hanno dato il loro assenso all’opzione che prevedeva la promozione della «partecipazione dei residenti in Toscana di altre nazionalità e l’estensione ad essi dei diritti politici» e che poteva portare al diritto di voto per gli immigrati anche alle elezioni politiche. Al termine delle votazioni sulle varie opzioni, finite tutte in parità, la commissione ha bocciato a maggioranza l’intero testo dell’articolo 3.