Toscana

ELEZIONI, LA DIOCESI DI LIVORNO SCRIVE AI CANDIDATI

La Chiesa di Livorno scrive ai cittadini e ai candidati alle prossime elezioni politiche. Attraverso il Consiglio pastorale diocesano apre un confronto sulla politica, intesa come servizio al bene comune, pubblicando una lettera intitolata proprio «Servire il bene comune», che tra pochi giorni sarà in tutte le case dei Comuni della diocesi: Livorno, Capraia, Rosignano Marittimo e Collesalvetti.

«I cristiani – si sostiene nel documento – non si devono preoccupare solo dell’aldilà, ma sono chiamati come tutti a partecipare attivamente all’amministrazione delle diverse realtà, così che esse siano luogo di accoglienza e fraternità, dove si condividono dolori e speranze, progetti ed attese, pur nella consapevolezza che bisogna fare i conti con resistenze, fatiche e difficoltà».La lettera non vuol essere un «vademecum per il buon amministratore pubblico», ma un invito, a riflettere sulle proprie responsabilità di semplici cittadini e di autorità incaricate.

Il testo, che sarà diffuso in 40.000 copie, arriverà ai candidati iscritti nelle liste elettorali dei quattro Comuni, arricchito di altri quattro fascicoli: uno studio sulla realtà cittadina livornese, realizzato dal gruppo di laici che da alcuni mesi si incontra su questi temi in conversazioni informali, che hanno preso il nome di «Caminetti – dialoghi sulla città» (tre piccoli volumi) e un libretto di approfondimento sulle condizioni del territorio, preparato dall’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro.

La lettera prende spunto dall’episodio evangelico del cammino dei Magi verso la grotta di Betlemme (Mt, 2) e ne trae otto suggerimenti significativi per coloro che saranno alla guida di questi Comuni nei prossimi anni: 1) saper guardare verso l’alto, «non chiudendosi mai nel basso profilo degli interessi di parte o di partito»; 2) camminare insieme, «Perché ciascuno possa raggiungere la propria felicità e vi sia una reale prosperità pubblica, è fondamentale collaborare anche con chi ha idee diverse»; 3) vincere la tentazione del potere, facendo politica in una logica di servizio e non di guadagni facili e prestigio; 4) superare l’ipocrisia, cercando costantemente la verità dei fatti; 5) perseguire la propria meta, anche quando ogni sforzo sembra inutile e sembra persa l’originaria motivazione del proprio impegno; 6) mettere al centro la famiglia ed i bambini, «impegnarsi per il vero bene dei nostri Comuni significa porre particolare attenzione nel valorizzare la famiglia fondata sul matrimonio, nell’elaborare provvedimenti ed iniziative che la difendano e la agevolino nel suo ruolo di cellula fondamentale della società»; 7) essere generosi, senza spadroneggiare, facendo utilizzare le risorse a chi saprà metterle a servizio dei più piccoli; 8) saper percorrere strade diverse, per raggiungere il bene comune.

In questo difficile itinerario la Diocesi di Livorno, assicura la propria collaborazione e la propria preghiera, affinché la politica possa diventare davvero lo strumento per offrire condizioni di vita migliori a tutti i cittadini.Chiara Domenici

Servire il bene comune. Lettera ai cittadini e ai candidati