Toscana

ISRAELE ATTACCA CAMPI PROFUGHI: 15 VITTIME E MINACCE VENDETTA

È di 15 morti, tra i quali tre bambini di 8, 12 e 15 anni, e più di 80 feriti il bilancio dell’incursione effettuata la notte tra venerdì e sabato scorsi dall’esercito israeliano nei campi profughi di Al Bureij e Nuseirat, nel centro di Gaza. Tra le vittime figurano nove militanti delle Brigate Izz ed-Din al-Qassam, ala militare di Hamas. Lo ha confermato Ismail Haniya, un dirigente del gruppo radicale palestinese, secondo cui “questo massacro non resterà impunito”. Il governo israeliano ha reso noto che “un’operazione” militare “di grande precisione” è stata portata “contro la struttura terroristica” palestinese nei due campi nel cuore di Gaza. L’attacco è stato effettuato dal corpo d’assalto ‘Guivati’ che, appoggiato da decine di tank e da due elicotteri Apache, è entrato dei due campi provocando la reazione degli armati palestinesi, che hanno fatto uso di armi automatiche, bombe a mano e razzi anticarro incontrando il fuoco di risposta israeliano. In cielo intanto volteggiavano in continuazione gli elicotteri che assicuravano ai soldati un fuoco di copertura. Gli scontri si sono fatti ancora più intensi quando, dopo diverse ore, le truppe israeliane hanno cominciato a ritirarsi sotto un fuoco intenso. L’ufficiale israeliano che ha comandato l’operazione, il colonnello Ofer Wintner, ha dichiarato al quotidiano ‘Yedioth Ahronoth’ che alla fine degli scontri “i palestinesi hanno mandato in prima linea centinaia di ragazzi” da dietro i quali, a suo dire, hanno continuato a sparare contro i soldati.

Con i morti dei campi di Al Bureij e Nuseirat diventano 21 le vittime palestinesi tra venerdì e sabato notte, “27 in meno di una settimana” come ricorda il ‘Palestine Monitor’, alle quali vanno aggiunti circa 100 feriti. L’azione israeliana è giunta poche ore dopo l’attacco fallito da quattro kamikaze palestinesi, che ha provocato la morte di due militari di Tel Aviv oltre a quella degli stessi assalitori. Forte la condanna di Abu Ala per quest’azione, oltre a quella del presidente dell’Anp (Autorità nazionale palestinese, Yasser Arafat, che attraverso il suo portavoce, Nabil Abu Rudeine, ha dichiarato che Israele “pagherà cara questa escalation” di violenza.