Toscana

IRAQ, PATRIARCA BABILONIA DEI CALDEI: ATTACCHI A SCIITI, «ATTO INUMANO CONTRO TUTTI IRACHENI»

“Siamo amareggiati e dispiaciuti per quello che è successo ieri ai nostri fratelli musulmani: è stato un atto davvero inumano, perché non può essere un gesto umano massacrare così tante persone che stavano compiendo il loro dovere religioso”: lo ha detto alla MISNA monsignor Emmanuel-Karim Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, che ha sede a Baghdad, in relazione agli attacchi che ieri hanno provocato oltre 170 vittime e centinaia di feriti nella capitale irachena e a Karbala. “Come responsabili della Chiesa caldea, insieme a ogni cristiano, siamo addolorati perché viviamo tutti nella stessa famiglia irachena: ciò che accade a un mio fratello musulmano accade anche a me” ha detto ancora il Patriarca, raggiunto telefonicamente a Bahgdad. In questa tragica situazione, “non facciamo alcuna differenza con i musulmani: per questo – ha detto alla MISNA – chiediamo al Signore di accogliere queste anime nel cielo per il loro sacrificio e di dare consolazione ai loro parenti e a tutti gli iracheni”. Il doppio attentato di ieri ha provocato il rinvio di tre giorni della firma della Costituzione provvisoria, al termine di un periodo di lutto. Secondo il Patriarca dei Caldei, la Carta costituzionale ‘ad interim’ “non poteva essere migliore: siamo in pieno accordo sui suoi contenuti e abbiamo collaborato alla sua stesura con i nostri fratelli musulmani; dobbiamo essere consci che loro costituiscono il 96 per cento della popolazione del nostro Paese”.

Intanto le autorità della coalizione hanno reso noto di aver arrestato quindici persone sospettate di essere coinvolte nella strage di ieri a Karbala, città santa a circa 80 chilometri da Baghdad, dove una serie di esplosioni avrebbe provocato 85 vittime (70 secondo altre fonti) e oltre 230 feriti, con un bilancio destinato probabilmente a peggiorare. Tra gli arrestati “quattro parlano il ‘farsi’ e pensiamo che siano giunte dall’Iran” ha detto la fonte.

In queste ore una folla immensa sta accompagnando i feretri delle vittime, parte deiquali sono stati successivamente trasportati a Najaf, altra città santa sciita. A Baghdad stamani sono in corso manifestazioni di protesta degli iracheni nel quartiere di Khadimiya, dove ieri due o tre kamikaze si sono fatti esplodere nella moschea dell’imam Moussa al Kazem. Due persone sospette erano state fermate, ma – secondo la stessa fonte – sono state poi rilasciate.

La gente è scesa nelle strade accusando i soldati americani e della coalizione di non fare nulla per garantire l’incolumità dei civili, dopo che decine di musulmani sciiti, ieri, sono stati massacrati. Alle manifestazioni di protesta, in un caos che rende ancora più insicura Baghdad, si aggiungono i cortei funebri delle vittime; il bilancio della strage nella capitale non è ancora chiaro: secondo la fonti della coalizione i morti sarebbero 32, mentre fonti ufficiali irachene avevano indicato 70 vittime e 321 feriti.

Il Consiglio di governo dell’Iraq ha proclamato tre giorni di lutto, al termine dei quali verrà firmata la Costituzione provvisoria, la cui sottoscrizione era prevista per oggi; alcuni membri del Consiglio hanno accusato degli attacchi Abu Musab Zarqawi, che secondo alcune fonti avrebbe legami con la rete terroristica ‘al Qaida’ di Osama Bin Laden. Oggi, in un messaggio diffuso dall’agenzia di stampa ‘Irna’, il presidente dell’Iran Mohammad Katami ha condannato gli attentati contro la comunità sciita; tra le vittime vi sono infatti anche una trentina di pellegrini iraniani.Misna