Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato l’invio immediato ad Haiti di una forza di interposizione per riportare l’ordine e la sicurezza nel Paese caraibico, dopo tre settimane di insurrezione armata che ha spinto ieri all’esilio il presidente Jean-Bertrand Aristide. La forza multinazionale interinale’ ha un mandato di tre mesi e verrà sostituita da un’altra missione con compiti di stabilizzazione la cui durata non è stata specificata. Inizialmente il periodo utile dell’intervento di emergenza era stato valutato di due mesi, ma il segretario dell’Onu, Kofi Annan, ha convinto i Quindici’ che 60 giorni non era un lasso di tempo realistico per l’organizzazione della missione. Il presidente di turno del Consiglio, l’ambasciatore cinese Wang Guangya, ha precisato che l’intervento internazionale è stato formalmente richiesto dal nuovo presidente provvisorio di Haiti, Boniface Alexandre, già presidente della Corte Suprema. Una seconda riunione ristretta è attesa tra i Paesi in buone relazioni con Haiti, ovvero Stati Uniti, Francia che sono stati i primi a dare la disponibilità di uomini da inviare sul campo – Canada e Brasile che stanno valutando anch’essi l’invio di truppe Cile e le nazioni della Caricom (Comunità degli Stati caraibici). Mentre dal Palazzo di vetro’ giungeva notizia dell’approvazione con voto unanime della risoluzione, il Pentagono annunciava di aver già inviato a Port-au-Prince, capitale haitiana, un’avanguardia di marines che hanno preso il controllo dell’aeroporto. I soldati statunitensi sono andati così ad incrementare un contingente di commilitoni inviato da Washington nei giorni scorsi per proteggere il personale dell’ambasciata americana. Intanto questa mattina da Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana, è stato confermato l’arrivo con un aereo civile con le insegne di Haiti dell’ex capo di Stato Aristide e di sua moglie Mildred, accolti dai rappresentanti governativi del Paese africano. Domenica, quando i ribelli si trovavano alle porte della capitale haitiana, Aristide aveva annunciato le sue dimissione e di essere in procinto di lasciare la nazione per evitare un bagno di sangue. Per il momento permane il mistero sulla destinazione ultima dell’ex capo di Stato, che potrebbe essere diretto in Sudafrica. Misna