Toscana

BR, ARRESTATI A PISA DUE PRESUNTI FIANCHEGGIATORI

Sono stati arrestati stamani, nell’ambito dell’inchiesta sulle nuove Br, i due fratelli pisani, Fabio, 46 anni e Maurizio Viscido, 43: lavorano uno al Centro di smistamento postale di Ospedaletto, una frazione di Pisa, l’altro come postino. Nella loro casa gli agenti della Digos fiorentina e pisana hanno sequestrato alcuni vecchi manoscritti e ritagli di giornali. La perquisizione è durata circa quattro ore. I presunti brigatisti sono stati svegliati intorno alle 6. La prima preoccupazione dei due arrestati è stata quella di tranquillizzare l’anziano padre Alfonso, poi – senza fare ostruzionismo – hanno messo a disposizione la casa e il garage.

I fratelli Viscido erano stati già perquisiti nel novembre scorso, dopo l’arresto dell’altro postino pisano, Bruno Di Giovannangelo, e successivamente ascoltati come persone informate sui fatti. Questa mattina, a Pisa, gli investigatori hanno perquisito anche altre due abitazioni di persone che fino ad ora erano rimaste fuori dalle inchieste sulle nuove Brigate Rosse. Con gli arresti di oggi sono sei le persone finite in carcere per l’inchiesta fiorentina sulle nuove Brigate Rosse, condotta dalla digos fiorentina e da personale della direzione centrale della polizia di prevenzione, e coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Fleury e dai pm Giuseppe Nicolosi e Luigi Bocciolini. Il 24 ottobre furono arrestati Roberto Morandi e Cinzia Banelli, dipendenti ospedalieri, il primo a Firenze, l’altra a Pisa. Poi un dipendente comunale di Firenze, Simone Boccaccini e un altro impiegato postale di Pisa, Bruno di Giovannangelo.

Maurizio Viscido, per gli inquirenti fiorentini potrebbe corrispondere alla sigla MT, fra quelle ricavate dai documenti sequestrati a Nadia Desdemona Lioce e corrispondente ad un informatore per la rapina all’ufficio postale di via Torcicoda avvenuta a Firenze nel febbraio 2003. I due fratelli Viscido risultano aver frequentato gli stessi ambienti dell’estrema sinistra a Pisa di Nadia Desdemona Lioce e di Cinzia Banelli come il centro Macchia Nera. Furono perquisiti ai tempi dell’arresto a Roma di Luigi Fuccini, l’uomo che si proclamò appartenente ai Nuclei Comunisti Combattenti e che era, all’epoca, il compagno di Nadia Desdemona Lioce. Nell’abitazione dei due fratelli, in una perquisizione effettuata in occasione dell’arresto di Bruno di Giovannangelo, sarebbe stato trovato anche materiale inerente ad una possibile inchiesta su un’ agenzia di lavoro interinale a Pisa, denominata «Obiettivo Lavoro», stessa società già oggetto di un attentato incendiario a Firenze nell’agosto 2002, azione che gli investigatori hanno poi attribuito alle Brigate Rosse.

Secondo il Procuratore della Repubblica Ubaldo Nannucci i due fratelli Viscido arrestati a Pisa avrebbero «fornito una collaborazione di buon livello» con la struttura toscana delle nuove Brigate Rosse, ma si tratterebbe comunque di «fiancheggiatori». Secondo il Procuratore sarebbero emersi elementi per contestare ai due fratelli una partecipazione attiva all’attività delle Br, anche se non vi sarebbero elementi per attribuire loro la presenza in episodi specifici come le rapine.

All’attenzione degli inquirenti fiorentini che indagano sulle nuove Brigate Rosse, oltre ai due colpi messi a segno a Firenze tra le fine del 2002 e il febbraio 2003 c’è anche un’altra rapina avvenuta nel maggio 1998 ad un furgone postale a Mezzana, nel pisano, che fruttò 200 milioni di lire. Quel colpo è entrato a far parte delle indagini sulle nuove Br in Toscana dopo il ritrovamento, nel covo romano di via Montecuccoli, di una targhetta di un sacco postale collegato a quella rapina.

«Per ora il cerchio non è chiuso. Speriamo di prenderne altri». È quanto ha risposto alle domande dei giornalisti il questore di Firenze Vincenzo Indolfi nel corso di una breve conferenza stampa svoltasi in questura a Firenze, presente anche il dirigente della digos fiorentina Giancarlo Benedetti, dopo l’arresto a Pisa dei fratelli Viscido. Relativamente ai due è stato detto che ci sono collegamenti con la famosa compagna «So» ovvero Cinzia Banelli che, secondo gli investigatori, sarebbe stata a capo della cellula pisana delle nuove Br. (ANSA).