Toscana

UGANDA, MASSACRO DI BARLONYO: NUOVO BILANCIO, OLTRE 250 MORTI

Supera le 250 vittime il bilancio aggiornato del massacro di Barlonyo, commesso sabato scorso dai ribelli nel nord Uganda. Lo ha detto alla MISNA padre Sebhat Ayele, missionario comboniano, precisando che stamani una commissione mista composta da rappresentanti delle autorità locali di Lira, capoluogo del distretto, ha contato 32 nuovi cadaveri sul luogo della strage compiuta tre giorni fa dai ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lord’s resistence army, Lra). Inoltre nelle ultime ore sono morti 5 feriti, che erano stati ricoverati nell’ospedale di Lira; il nuovo bilancio del massacro – che ieri il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha condannato e definito “senza senso”- fino a ieri fermo a 220 morti, conta ora 257 vittime.

Stamani il presidente ugandese Yoweri Museveni ha visitato i feriti e ha deciso di allestire il proprio campo militare a Okwang, una località una quarantina di chilometri a nord di Lira conosciuta per essere uno dei ‘corridoi’ abitualmente usati dai ribelli per le proprie incursioni nella zona. Sembra che da questa ‘base’ Museveni intenda monitorare la situazione direttamente sul campo, come in passato ha già fatto in Karamoja (Uganda orientale) e nell’area di Soroti. Il capo di Stato avrebbe donato una somma di 5 milioni di scellini ugandesi (circa 2.500 euro) per i bisogni immediati delle vittime dei ribelli.

Intanto si attende a Lira un team di esperti dell’Onu, che dovrà verificare se esistono sufficienti condizioni di sicurezza per gli operatori umanitari e valutare i bisogni più urgenti per la popolazione. Si calcola che siano oltre un milione gli sfollati in tutto il nord Uganda, costretti ad abbandonare i villaggi e cercare rifugio nei cosiddetti ‘campi protetti’, dove l’esercito dovrebbe garantire sicurezza. Ma molto spesso non i soldati non ci riescono e i ribelli – come è accaduto a Barlonyo – possono infierire sui civili. Misna