Toscana
UNESCO: 2004 ANNO CONTRO LO SCHIAVISMO DI IERI E DI OGGI
Dalla città di Cape Coast, sulla costa del Ghana, da cui presero la via del non ritorno milioni di schiavi, sabato scorso il direttore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, ha inaugurato l’anno 2004 per la memoria della lotta contro lo schiavismo. Per i prossimi dodici mesi le istituzioni degli Stati membri dell’Onu, le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali sono incoraggiate a promuovere iniziative che diffondano la conoscenza del fenomeno dello schiavismo, e facciano crescere la coscienza dei cittadini di tutto il mondo su questa tragica esperienza storica spesso dimenticata. La scelta del 2004 per questa campagna internazionale di sensibilizzazione prende spunto anche dal bicentenario dell’indipendenza di Haiti, che si festeggia in questi giorni, i cui schiavi nel 1804 si ribellarono ai padroni francesi dando vita alla prima Repubblica nera del mondo. Lo schiavismo è una pratica che ha contraddistinto le comunità umane in molti territori e in diverse epoche. In Africa il commercio degli schiavi venne introdotto dagli arabi e in parte sostenuto da rivalità tra tribù africane, ma venne sfruttato in modo particolare dai colonizzatori europei che ne fecero un mercato su larga scala e funzionale al proprio sistema economico.
Tra il XVI e il XIX secolo si stima che 15 milioni di africani, provenienti da diverse comunità etniche del Gabon, Ghana, Togo, Costa d’Avorio, Benin e Nigeria furono catturati come animali selvatici e imbarcati principalmente verso le isole caraibiche e da lì smistati’ in America settentrionale e meridionale. Moltissimi morirono già durante la traversata, agli altri era riservato un destino di degradazione e sofferenza.