“Uno dei più preziosi e importanti documenti della storia umana”. Così mons. Celestino Migliore, capo della Delegazione della Santa Sede presso le Nazioni Unite, ha definito la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo di cui ricorre il 55° anniversario. Parlando oggi alla 58 sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite mons. Migliore ha affermato che “la Dichiarazione ha dato un contributo decisivo allo sviluppo del diritto internazionale”. Tuttavia, ha rimarcato che i diritti fondamentali “pur codificati, proclamati e celebrati nella Carta sono ancora oggetto di severe e costanti violazioni”. In particolare, ha detto ancora il capo della Delegazione della Santa Sede “c’è una tendenza da parte di alcuni a scegliersi i diritti. In alcune circostanze ciò che è inalienabile per alcuni esseri umani è, nel contempo, è negato ad altri”. “Una delle principali minacce che giungono all’integrità dei diritti ha aggiunto viene da un esagerato individualismo che spesso porta il forte ad opprimere il debole. E ciò è ripugnante”. “In questo mondo viviamo sotto le ombre della guerra, del terrorismo e di altre minacce portate alla dignità delle persone. L’origine di queste ombre ha concluso – sta nella negazione di questi diritti universali. Solo l’uomo può dissiparle. Ci è stato dato l’uso della ragione per farlo”.Sir