Toscana
CGIL-CISL-UIL, MILLE DELEGATI A FIRENZE PER PREPARARE LO SCIOPERO DEL 24
Più di mille persone contro le 400 previste hanno preso parte stamani a Firenze all’assemblea dei quadri e delegati di Cgil, Cisl e Uil della Toscana in preparazione dello sciopero generale nazionale del 24 ottobre prossimo contro la legge Finanziaria e la controriforma delle pensioni.
Un’affluenza che ha sorpreso anche il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, che ha concluso i lavori dell’assemblea: Aspettavamo 400 persone ne sono arrivate mille e 200 ha detto il segretario Cisl- E’ il segno più chiaro che, al di la dei messaggi televisivi, la gente ha capito qual è la situazione.
All’assemblea hanno partecipato anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Toscana, Luciano Silvestri, Gianni Salvadori e Vito Marchiani.
Nel suo intervento Pezzotta ha insistito a lungo sui contenuti della Finanziaria perché ha spiegato- la nostra battaglia non è solo quella della previdenza, che pure è importantissima, ma anche quella dello sviluppo del Paese, che invece una Finanziaria debole e insufficiente non affronta. Noi che abbiamo una certa età ha proseguito – abbiamo il dovere di pensare al futuro e di lasciare ai giovani un mondo migliore.
Il premier ha concluso Pezzotta – ha annunciato che scriverà una lettera agli italiani. Noi non lo faremo, né possiamo parlare a reti unificate. Però il nostro messaggio al Paese lo vogliamo mandare e lo vogliamo fare il 24: dobbiamo essere tanti e chiudere fabbriche e uffici per dare la nostra risposta ai messaggi televisivi.
Il 24 ottobre prossimo durante le 4 ore di sciopero (in Toscana saranno otto per i lavoratori dell’edilizia e del turismo), si svolgeranno dieci manifestazioni nei capoluoghi di provincia a cui si aggiungeranno altre iniziative, in via di definizione, a livello di distretti (ad esempio a Piombino e in Valdarno).
Lo sciopero sarà invece di otto ore per i lavoratori di pubblico impiego, sanità pubblica e privata, scuola e università, che ancora attendono il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da venti mesi, nonostante l’accordo quadro firmato col governo nel febbraio 2002.