“Il commercio dovrebbe portare benefici alla gente, e non soltanto ai mercati e alle economie”. A ribadirlo è stato mons. Frank J. Dewane, sottosegretario del Pontificio consiglio della Giustizia e della Pace, intervenendo nei giorni scorsi alla V Conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del Commercio, conclusasi ieri a Cancun, in Messico. “Gli accordi commerciali si legge nell’intervento di mons. Dewane, diffuso oggi dalla sala stampa vaticana – al di là dei loro aspetti tecnici, hanno una natura politica e sociale, con profonde e vaste conseguenze nella vita dell’umanità”. Sono soprattutto le “economie più piccole”, ha sottolineato il sottosegretario del dicastero pontificio, quelle che hanno “maggior bisogno di un sistema equo di commercio a cui tutti possano partecipare e dal quale trarre benefici, sulla base della più alta equità possibile di opportunità”. Ma “nessun sistema di regole è imparziale in se stesso”, ha ammonito Dewane, che ha auspicato in tipo di commercio “conforme alle richieste di giustizia sociale”, la sola che “rende possibile promuovere lo sviluppo umano”. Anche eventuali accordi economici “senza barriere” tariffarie, ha concluso l’esponente della Santa Sede, “dovrebbero essere articolati con le dovuta considerazione delle economie più deboli”.Sir