Le tragiche notizie che giungono in queste ore da Baghdad e da Gerusalemme non possono che generare nel nostro cuore profonda tristezza ed unanime riprovazione. Lo ha detto stamane Giovanni Paolo II, ai fedeli e ai pellegrini convenuti nel cortile interno del palazzo apostolico di Castel Gandolfo per la consueta udienza generale del mercoledì. Mentre affidiamo alla misericordia divina le persone che hanno perso la vita ed imploriamo conforto per chi piange ha proseguito con tono commosso, preghiamo il Dio della pace perché prevalga nei cuori la saggezza ed i responsabili della cosa pubblica sappiano rompere questa funesta spirale di odio e di violenza. Già ieri sera il Papa aveva inviato un telegramma di condoglianze al segretario generale dell’Onu Kofi Annan, nel quale chiedeva a tutti coloro che sono coinvolti nel perpetrare atti di violenza di abbandonare la via dell’odio. Nell’odierna catechesi, il Pontefice ha ricordato che attraverso la comunità cristiana, la Parola di Dio può risuonare nel mondo e diventare norma e luce di vita per tutti i popoli. Il Signore, ha sottolineato Giovanni Paolo II, agisce con la sua Parola non solo nella creazione ma anche nella storia, con il linguaggio muto della natura, ma si esprime in modo esplicito attraverso la Bibbia e la sua comunicazione personale nei profeti e in pienezza nel Figlio.Misna