“L’Europa deve fare fronte alle sue responsabilità e allo stesso tempo impegnarsi per una decisa e ferma azione politica e militare da parte della comunità internazionale per porre fine alle violenze e restaurare la pace in Liberia”. E’ quanto chiede la Caritas Europa in una lettera, firmata dal suo presidente, Denis Viénot, indirizzata a Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, a Chris Patten, Commissario Ue per le relazioni esterne e a Javier Solana, Alto rappresentante della politica estera e sicurezza comune (Pesc). Secondo la Caritas, “una risoluzione delle Nazioni Unite che consenta l’ingresso in Liberia di una forza internazionale è più che mai urgente. Questa deve sostenere gli sforzi del processo di pace che dovrebbe includere il disarmo progressivo, la smobilitazioni della fazioni in lotta e la nascita di un governo di unità nazionale ad interim”. “Le sanzioni esistenti afferma ancora la Caritas sul commercio di armi e sull’export di oro, diamanti, e legno devono essere mantenute fino alla nascita di una solida democrazia”. La lettera dell’organismo che raccoglie 48 associazioni attive in 44 Paesi, riporta anche la testimonianza dell’arcivescovo di Monrovia, mons. Michael Francis e del direttore della Caritas Liberia, Stanley Sheriff che chiedono “aiuti per il numero sempre crescente di vittime”. Tra i primi a rispondere all’appello la Caritas Germania che ha destinato ai rifugiati della Liberia 245 mila euro.Sir