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UE, LA CONVENZIONE GUIDATA DA GISCARD D’ESTAING HA CONCLUSO IL LAVORO

Ci sono voluti 16 mesi di lavori, 26 sessioni plenarie, 1.812 interventi per 5.436 minuti di dichiarazioni su 5.995 emendamenti. Ma alla fine Valery Giscard d’Estaing ha vinto la sua scommessa: come presidente della Convenzione sul futuro dell’Europa è riuscito a predisporre una bozza di trattato costituzionale compiuto e pronto per essere discusso dai governi. Una bozza che nelle ultimissime ore ha raggiunto il colmo del simbolismo includendo – fatto davvero nuovo in Europa – persino la precisa indicazione della bandiera (12 stelle d’oro su campo blu), dell’inno europeo (l’Inno alla Gioia della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven), il motto («Uniti nella diversità»), la moneta unica (l’euro) e infine una giornata di festa europea (il 9 maggio, il cosiddetto «Schuman Day»).

Nell’ultima versione del testo viene definita la cosiddetta «cooperazione strutturata» tra singoli stati soprattutto nell’ambito militare. Se dunque alcuni membri dell’Ue decidono questo tipo di cooperazione, potranno decidere che all’interno di quel gruppo ristretto si prendano decisioni a maggioranza anche in materie per le quali la Costituzione europea prevede l’unanimità. Inoltre, a proposito del nuovo ministro degli Esteri europeo (sulla cui creazione si era già trovato consenso nei mesi scorsi), viene istituito un apposito ufficio diplomatico.

A questo punto la parola passa ai governi. Proprio alla presidenza italiana spetterà il difficile compito di traghettare la bozza del trattato attraverso le secche della Conferenza intergovernativa che da ottobre dovrà analizzare il testo. Saranno infatti i governi a dover varare la Costituzione, e qualcuno potrebbe decidere di riaprire alcuni punti, ad esempio la Spagna sulla questione del computo della maggioranza qualificata, o vari paesi piccoli sulla riduzione del numero di commissari.

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