Bujumbura è un inferno. Pregate per noi. Le bombe cadono a pioggia e abbiamo davvero paura. Sono le concitate parole di padre Damiano Fedor, polacco, 43 anni, dell’ordine dei carmelitani scalzi. Ieri una bomba è caduta tra la cattedrale e il nostro convento, nei pressi di avenue Patrice Lumumba”. “La situazione spiega il religioso alla MISNA – è molto grave ed è difficile muoversi perché la capitale si è trasformata in una Sarajevo africana. Al momento il religioso si trova assieme ad un confratello di nazionalità ruandese di 39 anni, padre Jean Françoise Nkunzimana. Siamo estremamente preoccupati ha proseguito padre Damiano perché si parla di un’evacuazione imminente di tutte le organizzazioni umanitarie. Sarebbe doveroso che qualcuno a livello di comunità internazionale invocasse un cessate il fuoco anche perché di questo passo sarà una carneficina. Intanto fonti della società civile burundese, contattate dalla MISNA a Bujumbura, esprimono preoccupazione per questa nuova offensiva ribelle che potrebbe pregiudicare del tutto il processo di pace. Da ieri, oltre l’80 per cento della capitale è senza elettricità e le autorità hanno oscurato la rete dei cellulari. Misna