Toscana

AMBIENTE:TOSCANA; MONITORATE 1.152 SPECIE ANIMALI E VEGETALI

L’ortolano, scomparso dai cieli della Toscana del sud, è in pericolo critico di estinzione, mentre la calandra, data per estinta alla fine del ‘900, è tornata a nidificare, nei primi anni 2000, al confine con il Lazio. Sono alcune delle curiosità che si ricavano dalla banca dati del progetto Re.Na.To. (Repertorio naturalistico toscano), curato dall’Arsia con la collaborazione della Regione Toscana e di altri enti attivi nella gestione e pianificazione del territorio. I risultati del progetto, partito alla fine del 1997 per raccogliere e rendere consultabili tutte le informazioni possibili riguardanti le specie vegetali e animali e i loro habitat, sono stati presentati questa mattina nel corso di un convegno.

«Il repertorio – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Tommaso Franci – è una fotografia articolata dello stato di conservazione delle varie specie, una banca dati oggettiva per integrare altre conoscenze a disposizione e per meglio indirizzare le politiche di gestione urbanistica e agricola». Si tratta in pratica, ha aggiunto l’assessore, di una sorta di censimento delle specie di flora e di fauna utile per capire come intervenire, proteggere e valorizzare determinate aree della Toscana. Il repertorio si compone di tre parti: la banca dati, che verrà continuamente aggiornata e ampliata, il monitoraggio dell’habitat e la carta geoecologica, che descrive le caratteristiche geografiche e fisiche e quelle della vegetazione e dell’uso del suolo per ottimizzare i dati raccolti. Il censimento ha riguardato 1.152 tra specie animali, vegetali e habitat. Per ognuna di esse sono state raccolte informazioni su localizzazione, distribuzione e livello di conoscenza della specie. I dati sono poi stati organizzati in maniera omogenea e riportati prima su schede cartacee e poi in un data-base al quale si potrà accedere dal sito internet della Regione.

L’investimento complessivo è stato pari a 628.000 euro, stanziati dalla Regione e dal Museo di storia naturale dell’università di Firenze che ha anche coordinato lo studio. «Il progetto – ha concluso Franci – si inquadra nel Piano regionali di azione ambientale. Con il repertorio raccogliamo i frutti di un investimento strategico che ha dato attuazione alla direttiva comunitaria Habitat sulla tutela delle biodiversità. Grazie a questo strumento è possibile attuare un monitoraggio sistematico delle specie animali e vegetali in generale e di quelle a rischio estinzione in particolare. Esso riguarda infatti in primo luogo le specie e gli habitat che hanno interesse comunitario prioritario, anche se la legge regionale 56/2000 estende il controllo a molti altri elementi di interesse conservazionistico regionale». (ANSA).