Toscana

AREZZO, IL DOLORE DELLA DIOCESI PER L’EPISODIO DI TERRORISMO

La Comunità Cristiana della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, con il Vescovo Gualtiero Bassetti, i sacerdoti e i religiosi, manifesta con un comunicato il proprio profondo dolore per i tragici fatti di domenica 2 marzo sull’interregionale Roma-Firenze. In particolare mons. Bassetti esprime «la solidarietà dell’intera diocesi alla famiglia dell’agente di polizia Emanuele Petri, rimasto vittima dei brigatisti, e a quella dell’agente Bruno Fortunato, ferito nel corso della sparatoria».

Mons. Bassetti, mentre invoca sul terrorista Mario Galesi «la misericordia di Dio, esprime la propria vicinanza alle forze dell’ordine, in particolare alla polizia di stato, impegnata ogni giorno a garantire la sicurezza dei cittadini e che troppo spesso paga pesanti prezzi di sangue per combattere la criminalità organizzata.In questo momento è opportuno che tutto il Paese si presenti unito di fronte al triste fenomeno del terrorismo, a partire da coloro che – magistrati e investigatori – sono chiamati a individuare i responsabili dei fatti criminosi ed impedire il verificarsi di nuovi tragici eventi». «La città di Arezzo – si legge nel comunicato della Diocesi – non solo è estranea a questo specifico episodio di violenza, ma la sua cultura e la sua storia rifiutano la logica del terrorismo e della lotta armata, che è isolata nel Paese e rispetto alla quale è necessaria una risposta decisa e forte dall’intera società civile.La preghiera e l’impegno per la pace, che la comunità cristiana diocesana ha fatto propria, è anzitutto stimolo alla pacificazione degli animi e dei cuori; fatti tragici come quello di ieri debbono intensificare gli sforzi di ciascuno perché la vita politica superi ogni forma di radicalizzazione fra le parti e di esasperata tensione degli animi, che rischia di costituire il terreno entro il quale si ripresentano terrorismo e criminalità.Questo mercoledì 5 marzo, inizio della Quaresima, con il digiuno, la penitenza e la preghiera che il Papa ha chiesto di osservare per ottenere il dono della pace, la nostra comunità invocherà tale grazia per ogni famiglia, per ogni città, per ogni Paese, perché è dal cuore di ciascuno che sgorga e si propaga il germe dell’amore e della pace».