Toscana

QUEST’ANNO IN TOSCANA 1000 LAVORATORI STAGIONALI IN PIÙ

Aumenta ancora quest’anno la quota di lavoratori extracomunitari assegnati alla Toscana per l’impiego in lavori stagionali, in vari settori economici e produttivi quali l’agricoltura, quale settore prioritario, l’edilizia, la pelletteria e le calzature. Grazie all’impegno della Regione nella concertazione con il ministero del welfare, le richieste di un aumento della quota assegnata dal governo nella nostra regione sono state accolte. Per il 2003 i cittadini extracomunitari che avranno il permesso di soggiornare in Toscana per le attività stagionali sono 2000. Lo scorso anno la quota era di 1000 lavoratori, mentre nel 2001 gli ingressi consentiti erano stati appena 520, una cifra di molto inferiore rispetto alle necessità delle nostre campagne e che, in molte zone, aveva creato serie difficoltà. In Toscana le province maggiormente interessate all’utilizzo di manodopera stagionale, nel settore agricolo, sono quelle di Arezzo, Siena e Grosseto. In queste zone, lo scorso anno, si sono registrate notevoli difficoltà, tanto da rendere necessario l’intervento delle prefetture, proprio a causa della sottovalutazione delle quote di lavoratori extracomunitari autorizzati dal ministero.

“Proprio per evitare i disagi verificatisi due anni fa – spiega l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro e concertazione, Paolo Benesperi – la Regione si è mossa per tempo facendosi portavoce delle preoccupazioni delle Province e delle categorie economiche e stipulando un protocollo d’intesa con il Ministero del Welfare relativo all’individuazione di nuove metodologie per definire le quote. Gli incontri specifici fra le i rappresentanti delle categorie economiche e delle organizzazioni sindacali, la Regione e il Ministero hanno permesso di avviare un comune lavoro sulla rilevazione dei fabbisogni che ha portato alla definizione congiunta delle necessità di lavoratori stagionali in Toscana: necessità che sono state recepite nel decreto ministeriale. Anche in questo caso si è confermato come la politica della concertazione fra i diversi soggetti istituzionali e le parti sociali sia elemento indispensabile per la definizione e la risoluzione dei problemi.”