Toscana
COMECE: «INOPPORTUNA LA RACCOMANDAZIONE EUROPEA SULL’ABORTO»
La Comece, la Commissione degli episcopati della comunità europea, giudica “incresciosa” e “inopportuna” l’adozione, da parte del Parlamento europeo, della “Relazione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi” elaborata dal Comitato sui diritti delle donne e le pari opportunità, approvata mercoledì 3 luglio a Strasburgo con 280 voti a favore, 240 contrari e 28 astenuti.
La Comece esprime il suo disaccordo sui contenuti della Relazione, poiché “chiede che l’aborto sia reso legale e la pillola del giorno dopo diventi più accessibile in tutti i Paesi membri e nei Paesi candidati”. Ricordando l’insegnamento della Chiesa cattolica (la vita umana inizia dal momento del concepimento), la Comece sostiene che “l’Unione europea non ha poteri o responsabilità riguardo all’aborto o ad altre questioni collegate alla cura della salute riproduttiva e sessuale”.
“Questi temi – sottolinea – rimangono di esclusiva competenza dei Paesi membri”, per cui “è inappropriato” che il Parlamento europeo “cerchi di influenzare le politiche degli Stati membri, e dei Paesi candidati, in ambiti in cui non ha responsabilità”. “Questa Relazione non cambierà la legislazione o le politiche dell’Unione europea e dei Paesi membri e candidati – osserva la Comece -. Comunque, temiamo che i due messaggi che ne conseguono, serviranno solo a gettare discredito sul Parlamento. Cioè darà l’impressione che il Parlamento desidera imporre, ai Paesi membri e candidati, politiche su cui solamente essi hanno l’esclusivo, democratico diritto di decidere. Oppure promuoverà il sospetto che il Parlamento non ha affari più urgenti da sbrigare anzichè discutere su questioni che non sono di sua competenza”. L’adozione di questa Relazione, secondo la Comece, non contribuisce a “promuovere la fiducia tra i cittadini”.