Italia

Mercato immobiliare in Italia: andamento e prospettive

Si può dire che il mercato immobiliare sia ripartito dopo la pandemia di COVID-19. Infatti, nel 2021 c’è stata una crescita di più del 40% delle compravendite e si stima che questa tendenza sia positiva anche del 2022. Tuttavia, la pandemia ha cambiato anche le dinamiche del settore immobiliare. Infatti, grazie al diffondersi dello smart working, si ricercano appartamenti più ampi, magari anche dotati di uno spazio esterno, come un giardino o un balcone. Inoltre, le persone si sono orientate verso città più piccole e a misura d’uomo. 

Se questo spostamento da città più grandi a più piccole risulta positivo per il potenziale acquirente, dall’altro lato ha portato a un aumento dei prezzi dell’1%, dovuto alla crescita della domanda. Facendo un confronto fra l’Italia e altri Paesi europei, emerge che in Italia il trend dell’aumento dei prezzi è più debole. Nel 2021, infatti, si è avuta una crescita di più del 14%, cifra minima se confrontata con la Francia e la Germania, il cui incremento è stato pari rispettivamente al 16,7% e al 74,7%. Tuttavia, il mercato immobiliare è molto favorevole. Per questo motivo, il 2022 è il periodo ideale per vendere casa. Per la vendita di un immobile è importante affidarsi a mani esperte, come all’agenzia RockAgent, che permette di vendere casa in modo veloce, affidabile e sicuro. Finora abbiamo analizzato i dati relativi agli immobili a uso domestico, ma vediamo com’è la situazione per le aziende nei diversi settori.

Investimenti in logistica, uffici, retail e hospitality

Secondo dati recenti raccolti da Savills, il mercato immobiliare più fiorente nell’ambito aziendale è quello per gli uffici e la logistica. Su base annua, rappresenta oltre il 60% del volume totale. Si parla di cifre che superano il milione e mezzo di euro. Per il posizionamento degli uffici, Milano e Roma rimangono le principali sedi. Anche nell’ambito dell’assorbimento di spazi leasing, la logistica ha riscontrato un trend positivo con più di 700 mila metri quadrati scambiati nei primi tre mesi dell’anno. Altri settori in crescita sono quelli del living, healthcare e hospitality con un totale di 500 milioni di euro (+172%). Questi settori hanno avuto una buona resilienza alla pandemia e rappresentano il 30% del totale. Anche il settore retail ha avuto una buona performance. Infatti, i suoi investimenti immobiliari si sono triplicati rispetto all’anno scorso.

Tuttavia, se finora l’andamento è positivo, non bisogna dimenticare che ci sono notevoli fattori di incertezza in Europa, principalmente a causa dei rincari energetici, che pesano sulle tasche degli italiani. Sia l’Agenzia delle Entrate che la Banca Centrale Europea hanno confermato questa tendenza. In base a questi dati, i potenziali acquirenti sarebbero più attenti all’efficienza energetica delle case, privilegiando dunque quelle ristrutturate o nuove. Anche se il rapporto deficit-PIL si è notevolmente ridotto, la pressione fiscale è in crescita. In base a queste ricerche, dunque, raccomandiamo di mettere in vendita case già ristrutturate o non troppo vecchie, in quanto più facilmente vendibili in questo clima di incertezza.