Italia

Strage sant’Anna di Stazzema: Mattarella, effetti di ideologie perverse

“Sono trascorsi settantotto anni dai giorni dell’eccidio nazifascista compiuto nelle frazioni di Stazzema. L’orrore ha colpito le nostre terre, la nostra gente, a testimonianza degli effetti di ideologie perverse nemiche della dignità e della libertà delle persone”. Così in un messaggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato stamani l’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema dove il 12 agosto 1944 vennero trucidate 560 persone, in gran parte anziani donne e bambini dalle truppe nazifasciste in fuga. “Gli assassini, ufficiali e militari delle SS, che compirono la strage aiutati da fascisti della zona – dice ancora Mattarella -, manifestarono fino in fondo inconcepibile disumanità, colpendo centinaia di persone innocenti, trucidando anziani, donne, bambini, sterminati con ferocia, lasciando corpi martoriati e bruciati. La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo. Il segno profondo di un orrore così grande è inciso a caratteri indelebili nella coscienza della Repubblica. Dalla reazione a quell’abisso scaturì il riscatto morale e civile del nostro popolo, il secondo Risorgimento del nostro Paese. Da qui hanno preso le mosse le radici di una civile convivenza che ha trovato nella Costituzione i suoi architravi”. “Gli italiani – conclude il presidente della Repubblica – devono grande riconoscenza ai pochi testimoni sopravvissuti, ai familiari delle vittime, a quanti si sono impegnati negli anni a ricostruire circostanze ed eventi, a ricomporre le storie individuali. La loro testimonianza è stata preziosa, contribuendo a costruire un memoriale vivente, intimamente connesso ai valori e ai principi che regolano la vita della nostra comunità: monito permanente alle generazioni che si succedono”.

“L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema rappresenta una delle ferite più profonde inferte dal nazifascismo al nostro Paese. Quella mattina del 12 agosto 1944 l’essenza stessa dell’umanità veniva violata dal massacro di 560 vittime civili inermi, tra cui anziani, donne e 130 bambini. A 78 anni di distanza la memoria di quella strage ci ricorda che il ripudio della guerra e della violenza è un dovere imprescindibile per la nostra Repubblica e uno dei pilastri su cui essa stessa è stata fondata”, ha detto invece la presidente del Senato Elisabetta Casellati.