Italia

Pomponio (Polstrada): “Ogni vita è preziosa. Tutti siamo protagonisti della sicurezza”

“Ogni vita è preziosa, la nostra attività sulle strade cerca di preservare questo valore”. A parlare è Paolo Maria Pomponio, direttore del servizio di polizia stradale, funzione prestigiosa e di alta responsabilità che lo vede coordinare a livello tecnico-operativo l’attività dei compartimenti Polstrada presenti sul territorio nazionale. Un’attività che si intensifica in questo periodo in cui molti si mettono in strada per le vacanze. “Il nostro slogan – aggiunge – è: guidare non è uno scherzo ma una cosa seria. Proprio perché dobbiamo dare valore alla vita di ognuno”. Pomponio è molto conosciuto a Firenze, per aver svolto incarichi di vertice in diversi settori operativi, compreso quello, di dirigente regionale della polizia stradale della Toscana, assolto nel quadriennio 2016-2020.

Direttore, dal vostro osservatorio privilegiato come vedete questo agosto sulle nostre strade?È un periodo molto impegnativo.Assistiamo a una ripresa della circolazione dei veicoli, i flussi veicolari sono di nuovo molto sostenuti. Questi dati mi sono stati confermati dalla società concessionarie autostradali in sede di tavolo di Viabilità Italia. Specialmente nei fine settimana i volumi di traffico si stanno avvicinando al periodo pre-pandemia. In questo periodo ci incontriamo ogni settimana per monitorare i vari scenari e per apportare eventuali strategie correttive. Quali le criticità che potrebbero verificarsi nel mese di agosto?Questo aumento di traffico determina da parte nostra una maggiore attenzione nel governare i vari fenomeni connessi: più veicoli ci sono in circolazione e più aumenta il rischio di sinistri stradali.Pochi giorni fa Istat ha licenziato i dati della sinistrosità stradale: nel 2021, in confronto con il 2020, c’è stato un incremento degli incidenti. Ma il 2020 è stato un anno caratterizzato da una minor quantità di veicoli in circolazione a causa delle misure di contenimento della pandemia. Ma, sempre nel 2021, c’è stata una riduzione di sinistrosità rispetto al periodo precedente al Covid-19. Dobbiamo comunque stare sempre molto attenti. La sicurezza stradale è proporzionale a un’intensificazione dei controlli?Si potrebbe anche pensare di militarizzare le strade, ma sarebbe solo una soluzione transitoria. Dobbiamo invece incidere sulla responsabilizzazione delle persone: dal pedone a chi usa il monopattino, da chi va in bicicletta a chi si sposta in auto, fino ai conducenti professionali. Una minore sinistrosità dipende da una maggiore virtuosità delle condotte di guida. Quali sono le raccomandazioni che possiamo fare a chi si mette in viaggio in questo periodo?Innanzitutto controllare l’efficienza del veicolo. In particolar modo le gomme: quella di scorta purtroppo non la controlla più nessuno. I bagagli vanno posizionati bene evitando di seppellire il triangolo d’emergenza o il giubbetto rifrangente che in caso di avaria meccanica saranno fondamentali. Poi è necessario mettersi alla guida riposati: uno dei fattori di rischio che incide in maniera importante sugli incidenti è la stanchezza. Durante la guida poi è fondamentale la distanza di sicurezza: quanti sono coloro che la rispettano? Però questa è fondamentale in caso di frenata improvvisa di chi ci precede. Poi dimentichiamoci lo smartphone: se proprio devo rispondere mentre sono alla guida è necessario usare il vivavoce o l’auricolare. Infine, prima di partire è bene informarsi sulle condizioni del traffico.Tutti noi siamo protagonisti della sicurezza: è un grave peccato perdere la vita o causare la perdita di una vita per una condotta non virtuosa. Perdere la vita mentre ci mettiamo in viaggio per un periodo di vacanza e divertimento è davvero tragico.Pochi giorni fa ho incontrato Jean Todt, già direttore della Scuderia Ferrari, oggi inviato speciale del Segretariato delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale. Abbiamo ribadito di lavorare per gli obiettivi sia dell’Onu che dell’Unione europea che prevedono di dimezzare vittime e feriti gravi entro il 2030 e azzerare le vittime entro il 2050.Ognuno però deve fare la propria parte: tutti coloro che vanno in strada sono gli attori principali che, attraverso i propri comportamenti, potranno aiutarci a raggiungere questo obiettivo.Il nostro sogno è che tutti diffondano la cultura della guida sicura di cui la società ha bisogno. Nei controlli che effettuate quotidianamente avete riscontrato un aumento dell’uso di alcol o di droghe?Per implementare i nostri sforzi nell’ottica di contrastare la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o dopo aver abusato di alcolici stiamo lavorando, nei fine settimana, nelle località a maggiore frequentazione turistica con l’ausilio di un laboratorio mobile che integra i normali dispositivi che abbiamo a disposizione come l’etilometro. Per le droghe è più complicato. Ed è qui che entra in gioco il laboratorio mobile dove all’interno c’è un tecnico di laboratorio che in tempo reale ci conferma se la persona risultata positiva al precursore effettuato dalla pattuglia ha assunto o meno sostanze stupefacenti. Siamo stati a San Benedetto del Tronto, Cesenatico, Rimini. Fino a settembre compreso andremo avanti. Ad agosto saremo presenti anche sulle coste toscane. E poi quali altre iniziative avete messo in campo in questo periodo?Quest’anno abbiamo cambiato strategia.Come detto, la sera siamo per strada impegnati nell’attività preventiva-repressiva. La mattina, nella stessa località, andiamo nelle piazze con il nostro pullman azzurro che è un’aula itinerante.I nostri esperti illustrano alle persone attraverso strumenti multimediali quelli che sono i rischi di una guida non corretta.È attività di formazione.Abbiamo avuto anche testimonial molto conosciuti: a Rimini abbiamo avuto il campione di motociclismo Enea Bastianini. Cerchiamo di intercettare soprattutto le famiglie e i bambini più piccoli, quelli fino a 11-12 anni. Cerchiamo di fare un “vaccino” per la sicurezza stradale. Poi quelli più grandi li incontriamo nelle scuole durante l’anno e così facciamo un “richiamo” di quelle informazioni che magari avranno già avuto in precedenza.