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Migrazioni: Juncker, «Decisioni del Consiglio europeo sono insufficienti»

(Sir Europa – Strasburgo) – «La risposta del Consiglio europeo» alla questione migrazioni «è stata immediata ma insufficiente«: Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, alza la voce verso i 28 capi di Stato e di governo dell’Ue.

Le tragedie del Mediterraneo necessitano, a suo avviso, di una risposta «forte» e «solidale» e «occorre fare di più», senza «lasciare soli i Paesi di arrivo dei migranti». Intervenendo nel dibattito in corso all’Europarlamento, Juncker ha riscosso il plauso dei deputati. «Va bene triplicare i fondi per Triton e Poseidon, ma non è stato normale lasciare sola l’Italia a finanziare Mare Nostrum», ha insistito Juncker. «Le decisioni prese al summit» di giovedì scorso «sono dunque inferiori alle ambizioni». Il presidente della Commissione ha puntualizzato: «Non basta combattere i sintomi di questa crisi. Occorre fare il possibile perché non ci siano disperati che si imbarcano mettendo a rischio la propria vita. Per questo bisogna assolutamente che gli Stati membri e l’Ue aumentino gli aiuti allo sviluppo. È il solo modo per pensare che la gente non voglia scappare dal proprio Paese».

Juncker è poi passato ad un altro aspetto trascurato dal Consiglio europeo: «È necessaria una ripartizione geografica dei profughi in tutta Europa. Va fatto, senza tentennamenti. Non possiamo lasciare questo carico» agli Stati Ue che si affacciano sul Mediterraneo. Presentando il 13 maggio la strategia Ue per le migrazioni «inseriremo questo aspetto». Il presidente della Commissione ha poi concluso: «Non di meno va affrontato il tema delle migrazioni regolari, perché ne abbiamo bisogno. Dobbiamo aprire le porte dall’Europa. Certo, non possiamo accogliere tutti, ma se non vogliamo che la gente entri dalla finestra, dobbiamo aprire le porte», con una politica di asilo comune e una strategia migratoria controllata.