Italia

Reddito di cittadinanza: Caritas, “56% dei poveri non ne usufruisce. Coppie giovani con figli tra gli esclusi della pandemia”

Dal Reddito sono invece rimasti esclusi i nuovi poveri della pandemia, in particolare coppie giovani con figli, e ci sono criticità nei percorsi di inclusione lavorativa. Nonostante ciò, il Reddito va mantenuto e “riordinato”.  È quanto emerge dal VI Rapporto sulle politiche contro la povertà di Caritas italiana, che ha effettuato un monitoraggio sul Reddito di cittadinanza, con consigli pratici su come riformulare questa misura introdotta nel 2019 per contrastare la povertà. Se ha funzionato sulle fasce di reddito molto basse ci sono però degli esclusi:  secondo il rapporto Caritas si tratta dei “nuovi profili della povertà che hanno risentito in misura maggiore della pandemia”, ossia “quei nuclei caratterizzati da un’età giovane, la presenza di figli minori, la presenza di un reddito, seppur minimo”. Perciò Caritas propone “un’Agenda” per il riordino del Reddito di cittadinanza. L’incidenza massima dei nuclei che hanno avuto accesso al Reddito di cittadinanza nel 2020, in piena pandemia, riguarda la classe di redditi compresi tra 1.000 e 1.299 euro. Questo dato “può essere letto come un primo segnale dell’impatto del Covid-19 sulle famiglie a reddito medio”. In particolare, “sono le coppie con figli minori a pagare le conseguenze più elevate”. Il rapporto individua alcune caratteristiche delle famiglie povere escluse: tendono a risiedere al Nord, ad avere minori, un richiedente straniero, risparmi in banca superiori alla soglia consentita. Attualmente sono escluse dalla possibilità di richiedere il Reddito 4 famiglie straniere su 10. Il requisito economico di accesso che più di tutti restringe l’accesso alla misura alle famiglie in povertà assoluta è quello del patrimonio mobiliare (solo due terzi di queste lo soddisfa). Al Nord il numero delle famiglie che fruiscono del Reddito è il 37% di quelle in povertà assoluta, nel Centro il 69% e nel Sud il 95%.