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Migranti: mons. Perego (Migrantes), da Consiglio Ue «un’Europa incerta e timorosa»
Dal vertice europeo di ieri esce «l’Europa dei nazionalismi«: «È rimandata la costruzione dell’Europa sociale e solidale». Ad affermarlo è monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando la dichiarazione seguita al vertice straordinario del Consiglio europeo.
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Una dichiarazione in quattro punti, in cui «l’Europa ha scelto di investire più soldi – le stesse risorse che l’Italia aveva da sola garantito a Mare nostrum – in Frontex, per controllare le frontiere del Mediterraneo, per controllare le coste del Nord Africa e per combattere il traffico degli esseri umani, anche ipotizzando un’azione – da tutti gli esperti sconsigliata – di distruzione delle barche dei trafficanti nei porti». Dei migranti l’Europa, aggiunge mons. Perego, «si è preoccupata di velocizzare i controlli, le schedature per un rimpatrio veloce dei non aventi diritto alla protezione internazionale, con il rischio anche di una semplificazione delle procedure di riconoscimento dei richiedenti asilo, ma non si è impegnata in un rafforzamento del piano di accoglienza dei rifugiati in tutti i Paesi europei».
«Solo annunciate – spiega il direttore di Migrantes – anche le azioni puntuali e precise per una cooperazione internazionale e per un’azione di pace. Le azioni che l’Onu aveva chiesto all’Europa – rafforzamento del salvataggio in mare, canali umanitari, accoglienza di un numero sensibilmente più alto di rifugiati – sono state rimandate. Si è discusso solo dell’accoglienza e del trasferimento in altri Paesi europei di 5-10mila rifugiati, nello stesso giorno in cui l’Anci in Italia si è resa disponibile ad accogliere 40mila rifugiati». «Piccoli passi di un’Europa incerta e timorosa ad affrontare il dramma delle morti, il flusso di 200mila migranti dal Nord Africa, le centinaia di migliaia di persone in fuga da guerra e terrorismo».