Italia
Coronavirus: Caritas, durante il lockdown 34% di “nuovi poveri”. Con la riapertura domande d’aiuto in calo
Sono alcuni dei dati che emergono dalla seconda rilevazione nazionale condotta dal 3 al 23 giugno da Caritas italiana, attraverso un questionario strutturato destinato ai direttori e responsabili delle Caritas diocesane. Non tutte le Caritas interpellate hanno quantificato con precisione le persone accompagnate e sostenute da marzo a maggio, che comunque, dalle risposte parziali pervenute, risultano quasi 450.000, di cui il 61,6% italiane. 92.000 famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a fondi diocesani, oltre 3.000 famiglie hanno usufruito di attività di supporto per la didattica a distanza e lo smart working, 537 piccole imprese hanno ricevuto un sostegno.
Complessivamente – grazie al fiorire di iniziative di solidarietà e al contributo che la Conferenza episcopale italiana ha messo a disposizione dai fondi dell’otto per mille – i servizi forniti sono stati: dispositivi di protezione individuale/fornitura igienizzanti, pasti da asporto/consegne a domicilio, servizi di ascolto e accompagnamento telefonico, acquisto farmaci e prodotti sanitari, ascolti in presenza su appuntamento, supporto/orientamento rispetto alle misure messe in atto dalle amministrazioni/governo, assistenza domiciliare, attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi, servizi di supporto psicologico, rimodulazione dei servizi per senza dimora, accompagnamento alla dimensione del lutto, sportelli medici telefonici, aiuto per lo studio/doposcuola, alloggio per quarantena/isolamento, presenza in ospedale/Rsa, accoglienza infermieri e medici.