Italia
Suicidio assistito, la nota della Cei: «sconcerto e distanza» dal pronunciamento della Corte Costituzionale
«Si può e si deve respingere la tentazione – indotta anche da mutamenti legislativi – di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia». I Vescovi italiani si ritrovano unanimi, si legge nella nota pubblicata subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale, nel rilanciare queste parole di Papa Francesco. In questa luce esprimono «il loro sconcerto e la loro distanza da quanto comunicato dalla Corte Costituzionale».
La preoccupazione maggiore, si legge nella nota, «è relativa soprattutto alla spinta culturale implicita che può derivarne per i soggetti sofferenti a ritenere che chiedere di porre fine alla propria esistenza sia una scelta di dignità. I Vescovi confermano e rilanciano l’impegno di prossimità e di accompagnamento della Chiesa nei confronti di tutti i malati».
I vescovi, conclude la nota, «Si attendono che il passaggio parlamentare riconosca nel massimo grado possibile tali valori, anche tutelando gli operatori sanitari con la libertà di scelta».