Italia

Mattarella ad Amatrice, «garantire ricostruzione in tutta la fascia colpita perché le aree riprendano piena attività e dinamicità»

«Sono molto lieto di condividere con voi questo momento che sottolinea il traguardo conseguito con questa scuola dovuto all’intervento congiunto di tante realtà ma soprattutto all’impegno generoso e ampio della Fondazione Ferrari», ha ricordato il Capo dello Stato, che ha voluto esprimere anche «un pensiero di riconoscenza a Sergio Marchionne, la cui figura va ricordata dal nostro Paese con riconoscenza e ammirazione per tutta la sua attività e il suo impegno». «Siete voi i protagonisti di questa mattina», ha sottolineato Mattarella, spiegando che «le scuole vengono inaugurate dagli studenti quando vi entrano e cominciano a frequentarle insieme ai loro docenti. E questo è il momento che consacra l’inserimento della scuola nel tessuto sociale. E questa scuola così bella, così accogliente e funzionale è un grande traguardo, un grande risultato. Dimostra che ad Amatrice, con il concorso delle risorse, delle energie, dei protagonismi, delle attività, la pista della scuola è andata avanti, si è realizzata e compiuta in maniera importante».

Il presidente ha voluto richiamare le ragioni della sua presenza, prima fra tutte quella «di ringraziare il mondo della scuola di Amatrice, perché nei giorni immediatamente successivi al terremoto la scuola non si è interrotta; in quel settembre la scuola ha ripreso a funzionare. E di questo vorrei ringraziare i docenti, la preside di allora». «Vi è stata una generosa attività di impegno dei docenti in quei giorni che ha consentito di non interrompere la continuità del servizio scolastico. Questo – ha evidenziato – è un motivo di riconoscenza importante che voglio esprimere».

«La ricostruzione non si esaurisce nella scuola, deve procedere parallelamente con la stessa velocità in tutti i suoi versanti – ha detto ancora il Capo dello Stato -. La pista dell’ospedale, quella delle abitazioni private che richiedono un concorso di responsabilità delle istituzioni e dei soggetti privati, quella dei beni culturali e di culto, la pista delle strutture produttive. Sono tutte piste di ricostruzione indispensabili per restituire vitalità piene a questo territorio, a questa città, per rendere concreto il sogno di cui Silvia ci ha parlato, per togliere e rimuovere definitivamente il senso di precarietà che il terremoto ha introdotto in queste zone».

«Questo – ha sottolineato il Capo dello Stato – vale naturalmente per tutte le zone colpite dal terremoto, per tutti i Comuni interessati nel Lazio, In Umbria, in Abruzzo, nelle Marche». «Proprio per questo, per questa ampiezza, per questa grande fascia che attraversa l’Italia» con «Comuni colpiti dal terremoto e danneggiati nella loro vita e dinamicità occorre un grande impegno», il monito di Mattarella. «In questo impegno – ha ribadito il presidente – si gioca anche il futuro dell’Italia nel suo complesso. «Ed è un impegno – ha proseguito – che va non soltanto riconfermato ma sempre più tradotto in pratica concreta, reale, effettiva, con traguardi raggiunti l’uno dopo l’altro ma necessariamente con velocità». «Si tratta – ha spiegato il Capo dello Stato – delle nostre aree interne che sono non soltanto preziose ma essenziali al nostro Paese, alla sua vita sociale, economica, storica e culturale». «Le aree interne, non meno delle zone urbane o delle aree metropolitane, sono protagoniste all’interno del nostro Paese e vanno tutelate, va loro assicurata opportunità pari a quelle delle grandi città», l’esortazione espressa da Mattarella.