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Blocco armi conflitto Yemen: Save the Children, «soddisfazione per annuncio di Di Maio, attendiamo effettivo stop»

«Apprendiamo con soddisfazione, dalle dichiarazioni del vicepremier Di Maio, che il Consiglio dei ministri di ieri avrebbe concluso l’iter grazie al quale l’Autorità nazionale per le autorizzazioni dei materiali di armamento potrà bloccare le esportazioni di armi italiane verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, fermando non solo i nuovi contratti ma anche le forniture già autorizzate». Lo dichiara Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

«Attendiamo gli atti ufficiali che attestino tale decisione e, soprattutto, l’effettivo stop all’esportazione delle armi», aggiunge Ungaro, per il quale «se confermato, si tratterebbe di un significativo risultato per il quale ci siamo molto impegnati insieme a un’ampia rete di organizzazioni della società civile». «Il conflitto in Yemen – sottolinea il portavoce di Save the Children – continua ad avere conseguenze inimmaginabili sui bambini, che non possiamo più tollerare e di cui il nostro Paese non può e non deve più farsi complice». Dall’inizio dell’escalation del conflitto, evidenzia l’Ong, si sono registrati in Yemen oltre 19mila raid aerei che hanno costretto più di 1,5 milioni di bambini a fuggire dalle loro case. In base ai casi verificati dalle Nazioni Unite, più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti, quasi la metà in seguito ai bombardamenti aerei condotti per la grande maggioranza dalla Coalizione militare a guida saudita.

La petizione «Stop alla guerra sui bambini» lanciata da Save the Children per chiedere lo stop immediato alle esportazioni di armamenti italiani in Yemen ha già superato le 110.000 firme. «È molto importante che la decisione annunciata dal vice premier – sottolinea Ungaro – venga estesa a tutte le tipologie di armi, non soltanto ai missili e alle bombe d’aereo come previsto dalla mozione approvata dalla Camera il 26 giugno scorso. Chiediamo inoltre che il blocco delle esportazioni comprenda tutti gli attori, statali e non, coinvolti nel conflitto e non solo Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti». «Auspichiamo, infine, che l’Italia, già dal prossimo Consiglio europeo del 15 luglio, si faccia promotrice di un’iniziativa per un embargo Ue sugli armamenti diretti verso il conflitto in Yemen e chiediamo alle istituzioni del nostro Paese – conclude il portavoce di Save the Children – di intraprendere azioni concrete a livello globale per sostenere gli interventi umanitari in favore dei bambini e della popolazione dello Yemen».