Italia

Cesare Battisti trasferito a Oristano: Conte: «garantito il percorso più sicuro e veloce per il rientro»

«Oggi diciamo al mondo che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. Parliamo di un pluriomicida, che si è macchiato di reati gravissimi e che con la sua fuga mortificava il dolore delle famiglie delle vittime e il dolore di un intero popolo. Sono passati tanti anni ma le ferite che aveva lasciato non erano state lenite ». Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, pochi minuti dopo l’atterraggio all’aeroporto militare di Ciampino del Falcon che ha riportato in Italia Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo catturato sabato a Santa Cruz, una città al centro della Bolivia.

«Questo – ha sottolineato Bonafede – è il risultato di una squadra che lavora compatta». «Le istituzioni italiane unite e compatte hanno cercato questo risultato con perseveranza, un risultato storico. Quando le istituzioni italiane sono compatte, non ci ferma nessuno». «A livello internazionale, oggi l’Italia va a testa alta perché si fa rispettare nel mondo», ha aggiunto il ministro della Giustizia. Parole in linea con quelle del vicepremier Matteo Salvini: «Il clima è cambiato, chi sbaglia paga. L’Italia è un Paese sovrano, libero, rispettato, rispettoso, rispettabile. Grazie al mutato clima politico mondiale, dopo 37 anni Battisti finalmente finirà dove merita». «Questo non è un punto di arrivo, è un punto di partenza», ha proseguito il ministro dell’Interno: «Sono sicuro che le nostre Forze dell’Ordine con la collaborazione dei servizi stranieri potranno riassicurare alla giustizia italiana altre decine di delinquenti e assassini che sono ancora a godersi la vita in giro per l’Europa e per il mondo».

Per Salvini si tratta di «un bel lunedì che spero ri-unisca il Paese, su questa cattura e su questa giustizia credo e spero che nessuno abbia niente da ridire». Il ministro dell’Interno ha voluto «ringraziare il governo brasiliano, il presidente Bolsonaro e le autorità boliviane che hanno fatto in modo che questo lunedì fosse memorabile per tutti». Entrambi i ministri hanno rivolto un pensiero ai famigliari delle vittime che Salvini ha detto di voler incontrare al ministero.

«La giustizia – ha sottolineato Bonafede – farà il suo corso nel momento in cui Battisti varcherà la soglia del carcere. A quel punto sconterà finalmente la pena dell’ergastolo». L’ex terrorista, latitante dal 1981 dopo l’evasione dal carcere di Frosinone, è stato subito trasferito nel carcere di Oristano e collocato nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi. In un primo momento era stato annunciato il suo trasferimento al carcere romano di Rebibbia.  «Questa – ha spiegato il Guardasigilli nella conferenza stampa con il premier Conte – è stata una valutazione che abbiamo fatto per garantire nel migliore dei modi le condizioni particolari di sicurezza. Il trasferimento nel carcere di Rebibbia sarebbe stato comunque provvisorio».

Rispetto al ritorno nel nostro Paese di Cesare Battisti «abbiamo garantito il percorso più sicuro e veloce perché arrivasse in Italia». È quanto rivendica il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa in cui a Palazzo Chigi, con il vicepremier Salvini e il ministro Bonafede, ha fatto il punto sull’arresto e il trasferimento a Rebibbia di Cesare Battisti.

«Ieri – ha spiegato il premier – c’è stata una mia lunga conversazione con il presidente Bolsonaro», al quale Conte ha voluto ribadire «il ringraziamento del governo italiano per il cambiamento di rotta che è stato impresso, che è stato determinante per raggiungere questo risultato». Inoltre, il presidente del Consiglio dei ministri ha ringraziato il governo boliviano «per la massima disponibilità e collaborazione che è stata offerta» e ha sottolineato «il grande lavoro di squadra che c’è stato con le forze di intelligence, con le forze di polizia, con l’Interpol».

La cattura e il ritorno in Italia di Battisti «è un grande risultato che dovevamo non solo in astratto perché avesse effettività la giustizia italiana ma lo dovevamo ai famigliari delle vittime di quattro omicidi». «Nel corso della conversazione con Bolsonaro – ha rivelato Conte – è stata valutata la possibilità che, prima di rientrare in Italia, Battisti potesse transitare da Brasilia. Abbiamo valutato, di fronte ad un provvedimento di espulsione diretta, le difficoltà di questo passaggio che avrebbero completato il quadro legale e i rischi connessi all’operazione». Il premier ha inoltre ricordato che «non avendo l’Italia un vincolo come con il Brasile per quanto riguarda il limite della pena, Battisti potrà tranquillamente scontare l’intera pena nelle nostre carceri».