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Eurobarometro: lasciare l’Ue? Sì, per il 24% degli italiani. Ma sono i più euroscettici

Si tratta – spiegano gli esperti di Eurobarometro – delle percentuali sono le più alte registrate negli ultimi 25 anni. L’Italia, dunque, assieme a «pochi Paesi», fa eccezione. «Il 43% degli italiani intervistati – si legge – pensa che l’Italia abbia tratto beneficio dall’essere membro Ue, il dato più basso di tutti i Paesi europei». Una percentuale peraltro «in crescita di 4 punti percentuali rispetto a settembre 2017, e mostra un trend positivo negli ultimi anni». «La grande maggioranza degli italiani (65%) dichiara, inoltre, di essere favorevole all’euro, con una crescita di quattro punti rispetto a marzo 2018 e con una percentuale superiore alla media Ue (61%)». Le rilevazioni di questo sondaggio sono state condotte tra l’8 e il 26 settembre 2018 da Kantar Public in tutti e 28 gli Stati membri, con un campione di 27.474 europei di 16 anni o più, intervistati con metodologia face to face.

«L’immigrazione è al primo posto nell’agenda dei temi prioritari per l’imminente campagna elettorale (50%), seguita dall’economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo scende al quarto posto con il 44%». Priorità simili anche per i cittadini italiani, benché «l’immigrazione è percepita come tema chiave da ben il 71% degli intervistati. Seguono l’economia con il 62% e la disoccupazione giovanile al 59%». Quasi tutti i dati che misurano il sostegno per l’Ue mostrano – secondo Eurobarometro – una significativa ripresa dopo il referendum nel Regno Unito nel 2016, con una percentuale crescente di europei che si dimostra preoccupata per gli effetti della Brexit. «In caso di referendum nel proprio Paese, il 66% degli intervistati voterebbe per restare nell’Ue, e solo il 17% per l’uscita». Cresce la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data nel maggio 2019: un aumento di nove punti percentuale rispetto ad un’indagine analoga di sei mesi fa, e il 51% degli intervistati si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.

Uno dei quesiti che suscita maggiore attenzione nell’Eurobarometro diffuso oggi riguarda il voto che si esprimerebbe in un eventuale referendum per la permanenza o meno del proprio Paese nell’Ue. A tale quesito il campione di italiani intervistati risponde così: 44% voterebbe per rimanere nell’Unione, 24% voterebbe per lasciare l’Ue, il restante 32% non è certo della risposta e si dichiara indeciso. Le percentuali più elevate di favorevoli all’Unione, sopra l’80%, si registrano fra lussemburghesi, irlandesi, svedesi, tedeschi e olandesi. Seguono danesi, polacchi, portoghesi. La percentuale più elevata di chi voterebbe per l’uscita dall’Ue si registra, ovviamente, nel Regno Unito (35%); ma tra gli elettori britannici il 53% voterebbe per il «remain». Percentuali elevate di no-Ue si riscontrano anche in Repubblica ceca, Cipro, Austria, Grecia. A livello Ue il dato è il seguente: il 66% voterebbe per rimanere nell’Unione, il 17% per lasciarla, gli indecisi sono il 17%.