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Nave Diciotti, l’arrivo di 100 migranti a Rocca di Papa. Al via i colloqui per i trasferimenti

(da Rocca di Papa) Un lungo applauso. Così gli ospiti del Centro Mondo Migliore hanno accolto i migranti della Nave Diciotti, arrivati ieri sera dal porto di Messina. A raccontarlo al Sir è Domenico Alagia, direttore della cooperativa San Filippo Neri che gestisce per conto della Auxilium i servizi di accoglienza nel Centro di Rocca di Papa.

«Ieri sera – dice – è andata molto bene nonostante la manifestazione fuori. I ragazzi sono arrivati e sono stati accolti. È stato emozionante quando sono entrati all’interno del centro perché tutti gli ospiti già presenti erano lì ad aspettarli e li hanno accolti con un applauso molto lungo».

Si tratta in particolare di 92 uomini e 8 donne, tra cui 4 coppie, tutti eritrei, che con due pullman sono arrivati dopo un viaggio di svariate ore, accolti dall’applauso degli operatori e degli altri ospiti, circa 350, della struttura di Rocca di Papa. Subito dopo il saluto del direttore dell’associazione Auxilium, Angelo Chiorazzo, di padre Aldo Buonaiuto dell’associazione «Comunità Papa Giovanni XXIII», e del direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, i 100 migranti hanno potuto rifocillarsi, sottoporsi ad una prima visita medica e ricevere una borsa con un kit di prodotti igienici e vestiario per le esigenze dei primi giorni.

Alagia racconta cosa stanno attualmente facendo i 100 migranti della Diciotti. «Abbiamo subito attuato il nostro protocollo di accoglienza sia sanitario che socio-psicologico». E aggiunge: «Dal punto di vista sanitario non abbiamo individuato nessuna criticità importante, nessuna problematica particolare. Erano già stati trattati per la scabbia e il nostro direttore sanitario ci ha confermato questa mattina, alla fine delle visite, che era effettivamente così. Per sicurezza però abbiamo deciso di fare a tutti un altro trattamento però non ci sono criticità importanti. L’unica ragazza che è stata attenzionata è per una tonsillite con le placche».

Difficile in queste poche ore di permanenza stabilire lo stato psicologico dei ragazzi. «Noi ci siamo limitati per ora a fare una registrazione e poche domande perché ora devono riposare. Nel pomeriggio di oggi e nella giornata di domani inizieremo, insieme alla Caritas, a fare i colloqui e a sentire le loro storie perché è importante adesso capire bene e in base alle loro esigenze, dove trasferirli per iniziare immediatamente questi trasferimenti». La storia della «Diciotti» lascia una lezione: «Li abbiamo guardati in faccia uno per uno. Sono persone».

Caritas Italiana – si legge in una nota diffusa questa mattina – ha coordinato sul posto questa fase e ha già registrato la disponibilità di varie diocesi, oltre una ventina in tutta Italia da Nord a Sud, sia piccole che medie e grandi città, che accoglieranno nei prossimi giorni ciascuna un piccolo numero di migranti. «Stiamo ricevendo ancora oggi richieste di accoglienza da parte di nuove diocesi che si rendono disponibili ad ospitare per il tempo che sarà necessario i migranti della nave Diciotti – afferma don Francesco Soddu -. È un segno molto bello e concreto di comunione da parte delle comunità cristiane e di risposta all’appello di Papa Francesco, che più volte in passato ha chiesto di ‘aprire le porte ai nostri fratelli immigrati’». L’intera operazione sarà coperta dai fondi 8xmille messi a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana, e si pone in continuità con un programma consolidato di accoglienza diffusa con cui la Chiesa italiana ha fatto suo l’appello del Papa, accogliendo negli ultimi tre anni oltre 26mila migranti, spesso in famiglie e parrocchie, come dimostra anche l’esperienza del progetto «Protetto. Rifugiato a casa mia» e dei corridoi umanitari.