Italia
Vaccini: sì del Senato al milleproroghe ma rinvio obbligo slitta a settembre. Medici preoccupati. L’Anp chiede incontro urgente con ministro Grillo
Via libera del Senato, ieri, al decreto Milleproroghe approvato con 148 sì, 110 no e 3 astenuti. Il provvedimento – contenente un emendamento che fa slittare di un anno l’obbligo di certificazione vaccinale per l’accesso dei bimbi da zero a sei anni ad asili e scuole d’infanzia introdotto dalla legge Lorenzin – passerà all’esame dell’Aula di Montecitorio alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. La calendarizzazione è stata annunciata per l’11 settembre, cioè ad anno scolastico già avviato in cinque regioni (Provincia autonoma di Bolzano, in Friuli, Piemonte, Abruzzo e Basilicata).
Perplessità e preoccupazioni vengono espresse dal mondo della medicina e della scuola. Secondo il mondo scientifico, la norma rischia di far cadere l’obbligatorietà dei vaccini allontanando l’Italia dal raggiungimento dell’obiettivo della cosiddetta «immunità di gregge», indispensabile per tutelare la salute pubblica, ed esponendo a gravi rischi soprattutto i bambini immunodepressi o con patologie che non consentono la vaccinazione, almeno 10 mila nel nostro Paese.
Il presidente dell’ Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi parla di «atto di grande irresponsabilità privo di razionale etico e scientifico che metterà a rischio la salute di migliaia di bambini». Sulla stessa linea il direttore del dipartimento malattie infettive del medesimo Istituto Gianni Rezza per il quale «è rischioso il rinvio perché le coperture vaccinali in Italia non sono ancora sufficienti per metterci al riparo da nuove epidemie», mentre Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), lancia un appello al Parlamento, «perché, nelle sue decisioni, rispetti sempre la scienza».
Il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, invita a «costruire una buona relazione con il paziente» ma rimarca che «non vaccinare significa andare incontro ad una serie di rischi importanti legati alla salute del bambino, dell’adulto e di chi vi sta accanto». Per Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), la legge sull’obbligo vaccinale «ha aiutato i pediatri convincendo i genitori titubanti».
Inoltre, alla proposta del ministro della Salute Giulia Grillo di inserire i bimbi immunodepressi in classi di compagni vaccinati, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi (Anp), replica con un interrogativo: «Come si possono mantenere le distanze» tra immunodepressi e non vaccinati «in palestra, in gita o in corridoio?». Parere negativo anche da Mario Rusconi, presidente Anp-Lazio che sottolinea l’importanza delle relazioni tra gli alunni conservando negli anni successivi le sezioni formate al primo anno: «L’emendamento non tiene conto di questo fondamentale principio e, per assicurare la distribuzione dei non vaccinati, apre alla possibilità che i bambini possano cambiare classe, causando evidenti effetti negativi sia sul piano educativo che su quello formativo». Inoltre, aggiunge, i presidi «entro fine luglio hanno già formato le classi e le sezioni».
Per questo il presidente Giannelli ha richiesto un incontro urgente con il ministro Grillo. «La paventata eventualità di un differimento degli obblighi vaccinali pone enormi problemi organizzativi al sistema educativo – scrive al ministro -. Non è realisticamente ipotizzabile, in particolare, l’eliminazione del rischio di contagio per i bambini impossibilitati a vaccinarsi mediante un inserimento in classi ‘differenziate’». L’Anp si chiede inoltre chi avrà il compito di controllare la veridicità delle autocertificazioni che non sono «soluzioni semplici e prive di conseguenze anche penali».