Italia
Telefono Azzurro: 72mila bambini aiutati in 31 anni, boom di chiamate nel 2017
È stata ricordata la prima telefonata giunta dalla zona di Palermo, alle 8.05, dell’8 giugno 1987. Una voce maschile raccontava la triste storia del figlio di un vicino, segregato e picchiato in casa. Da allora l’impegno principale di Telefono Azzurro è quello di offrire ascolto a bambini e adolescenti, segnalando il fenomeno della violenza domestica. Sono 30 le linee telefoniche gestite da 40 operatori specializzati e centinaia di volontari. «Per rispondere in maniera immediata alle esigenze dei minori, intorno allo storico numero 1.96.96 è cresciuta una piattaforma di ascolto multicanale fatta nuovi strumenti di ascolto – chat, web e social – e nuove linee come il 114 Emergenza Infanzia, per segnalare abusi e violenze ai danni di bambini e adolescenti, e 116.000, la linea di riferimento per denunciare la scomparsa di un minore».
Se nei primi 7 anni monitorati (1989-1994) i casi presi in carico da Telefono Azzurro sono stati 5.243, negli ultimi 7 (2010-2017) sono triplicati, arrivando a 16mila. La prima generazione seguita – segnala la onlus – chiedeva aiuto principalmente per problematiche legate alle relazioni con adulti o coetanei (il 45% dei casi gestiti tra 1987 e 1994) e per situazioni di violenza domestica (percosse e maltrattamenti fisici rappresentavano il 10% circa delle chiamate). Oggi assieme alle chiamate aumentano le casistiche di aiuto: non più solo violenza domestica ma anche violenza tra coetanei come bullismo, dating violence e autolesionismo.
«A ciò si aggiungono le minacce del web – il 6% del totale – frutto di un utilizzo poco consapevole e inadeguato delle nuove tecnologie: invio e condivisione di immagini e video sessualmente espliciti autoprodotti (sexting), ricatti legati a questi invii (sextortion), adescamenti di minori a opera di sconosciuti (grooming). La violenza domestica – fisica, psicologica e sessuale – resta, però, ancora oggi la principale forma di abuso denunciata dal 50% di chi si è rivolto a Telefono Azzurro nel 2017 e i genitori (47,7% madre e 34,4% padre) ne sono i principali presunti responsabili. Oltre la metà dei casi ha riguardato bambini sotto i 10 anni di età.