Italia

Vita: Gigli (Mpv), 8.301 bambini salvati dall’aborto nel 2016. «Progetto Gemma» e «Sos Vita»

Lo ha detto il deputato Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita Italiano, durante la conferenza stampa svoltasi oggi alla Camera per la presentazione dei dati sulle attività dei Centri di aiuto alla vita (Cav) svolte nel 2016, illustrate insieme al collega Mario Sberna e a Giancarlo Blangiardo, ordinario di demografia all’Università di Milano Bicocca. Per Gigli, i dati «testimoniano che prevenire l’aborto è possibile se davvero si offrono alternative a donne spesso costrette dal bisogno, dalla solitudine o dall’ignoranza». «Il dossier sui dati Cav – ha sottolineato Blangiardo – offre uno spaccato sociologico oltre che demografico delle situazioni di difficoltà per chi oggi vuole portare avanti una gravidanza». In particolare, per l’esperto, «fotografa la situazione di costrizione e di ignoranza di molte donne immigrate. È interessante che il significato positivo della vita che nasce sia presente tra molte giovani, essendo ben il 20% le utenti dei Cav tra i 18 e i 24 anni; e lascia ben sperare anche il fatto che il partner-uomo si dichiari contrario all’aborto nel 36% dei casi». «Ma questi dati dimostrano anche il disinteresse dei consultori familiari per la prevenzione dell’aborto, visto che la percentuale dei casi segnalati ai Cav da parte dei consultori è solo del 6%», ha fatto notare il demografo.

«I bambini stranieri non ci salvano». A sfatare un mito, in materia di natalità, alimentato ed enfatizzato da gran parte della stampa, è stato Gian Carlo Blangiardo. «Si sottolinea che nel 2016 sono nati 69mila stranieri, ignorando però i circa 90mila bambini che non sono venuti al mondo grazie agli aborti effettuati», il grido d’allarme del demografo, che ha ricordato come nel nostro Paese sono nati nell’anno appena trascorso 474mila bambini, mentre fino a poco tempo fa la cifra superava il milione. L’Italia, in altre parole, «in termini di denatalità è ai minimi registrati dall’Unità d’Italia ad oggi ed è all’avanguardia in fatto di denatalità tra i Paesi europei». «Se andiamo avanti così, nel 2060 avremo due milioni e mezzo di persone con più di 90 anni, in un Paese di 60 milioni di abitanti», la previsione del demografo, che ha parlato di «situazione pericolosa» e da arginare, per scongiurare un futuro ancora più nero. Per questo, «far nascere un bambino mai come oggi è importante», la tesi di Blangiardo a proposito dell’attività dei Cav, che dal 1975 ad oggi ha salvato dall’aborto oltre 190mila bambini: solo quest’anno, ne ha fatti nascere in media 40 per ogni Cav. Le gestanti assistite sono state circa 13mila nel 2016, corrispondenti a una media di 63 gestanti per Cav.

«L’80% delle donne sono straniere, la maggioranza proviene dal Marocco e dalla Nigeria», ha detto Maria Luisa D’Ubaldo, coordinatrice dei Cav romani, intervenendo oggi alla presentazione alla Camera dell’attività dei 349 Centri di aiuto alla vita promossi dal Movimento per la vita. «Se i Cav seguono i flussi migratori, abbiamo bisogno di mediatori culturali per un’accoglienza a 360 gradi», ha osservato illustrando l’attività di ascolto e di aiuto, tramite operatori specializzati e volontari, svolta dai Cav sul piano medico, psicologico ed economico, tramite il «Progetto Gemma», un servizio per l’adozione temporanea a distanza di madri in difficoltà tentate di rifiutare il proprio bambino: attraverso questo servizio e con un contributo mensile di 160 euro, si può adottare per 18 mesi una mamma e aiutare così il suo bambino. Dal 1994, anno in cui è nato Progetto Gemma, al 31 dicembre 2016 sono state «adottate» circa 22mila mamme. «Se lo Stato, invece che sull’aborto, investisse sull’aiuto che le donne chiedono, non ci sarebbe l’andamento demografico attuale», ha denunciato D’Ubaldo, citando anche «Sos vita», la rete delle emergenze messa in campo dal Movimento per la Vita, tramite i Cav, per l’assistenza – 24 ore su 24, tramite un numero telefonico (800-813.000) e un sito Internet – in caso di gravidanze a rischio, aborto e post-aborto. «Restituiamo alla donna la libertà di non abortire», ha detto D’Ubaldo, sottolineando che solo a Roma, negli ultimi 7 anni, sono nati 6 nuovi Cav, di cui l’ultimo un mese fa in zona Acilia.