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Terremoto: mons. D’Ercole (Ascoli Piceno), «situazione drammatica, tutte le frazioni isolate»

Il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, sta cercando di raggiungere, scortato dalla Croce Rossa, una comunità di frati rimasta isolata. «Non hanno energia elettrica da tre giorni, sono al freddo e hanno gli animali. Stiamo cercando di andare a vedere come stanno», racconta al Sir. La caduta abbondante di neve, che da giorni blocca tanti comuni e la città di Ascoli Piceno, unita alle scosse di terremoto sta infatti costituendo «una emergenza straordinaria, creando smarrimento e paura». «Dalle nostre parti non vedo né l’esercito né la protezione civile – dice mons. D’Ercole -, quindi come Chiesa stiamo cercando di sopperire alle necessità. Stiamo facendo arrivare le turbine, andiamo a visitare le persone, segnaliamo le esigenze e cerchiamo di dare le risposte che possiamo».

La diocesi ha lasciato aperto l’episcopio e tutti i volontari della Caritas sono operativi. «Sappiamo che le istituzioni sono impegnate ovunque e che la situazione è difficile, noi siamo disposti a dare il massimo della collaborazione – afferma -. Ma non dimenticateci, non abbandonateci, perché la gente che vive in montagna è completamente isolata». Neve e terremoto stanno affaticando le strutture (chiese e case) lesionate e alcune crollano definitivamente. «Non perdiamo la speranza, insieme supereremo anche questo momento», dice il vescovo, che diffonde il numero dell’episcopio (0736.256528) a cui rivolgersi per chiedere aiuto.

«Difficile incoraggiare la gente in queste condizioni – dichiara il vescovo –, quando abbiamo nell’Ascolano la gran parte dei Comuni isolati senza acqua e senza luce da giorni. La gente è spaventata ed angosciata, la situazione è drammatica, specialmente dal punto di vista sociale. Il loro vescovo, però, è con loro. Io soffro con loro, prego con loro, perché questa emergenza finisca presto».