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Iraq, card. Filoni: c’è disperazione tra rifugiati yazidi

Dopo aver visitato un campo per cattolici caldei fuggiti da Qaraqosh, da Bakhdida e da altri villaggi della Piana di Ninive, il cardinale Fernando Filoni, inviato personale del Papa in Iraq, ha visitato oggi, sempre nel Kurdistan iracheno, gli yazidi rifugiati in una scuola.

“Qui – racconta il porporato ai microfoni di Radio vaticana – ho trovato una situazione molto, molto drammatica: non tanto dal punto di vista logistico, quanto da un punto di vista psicologico e morale. Ho visto soprattutto donne e tantissimi bambini e pochi anziani… Nel parlarmi, questi anziani piangevano perché non vedono più futuro per la loro terra, la loro cultura, la loro tradizione e continuamente ci domandavano: ‘Che male abbiamo fatto per essere uccisi?’. Le donne erano in una situazione passiva: tra l’emozione, il piano e l’incapacità di avere una reazione, stordite dal dolore e dalla sofferenza. I bambini, naturalmente tantissimi, che ci circondavano, ci guardavano con quegli occhi grandi, quasi a chiederci: ‘Che costa state facendo per noi?'”.

“Il fatto che abbia assicurato che il Papa e la Chiesa cattolica li difende, che parla per loro e che loro abbiano voce attraverso di noi, li ha un po’ rincuorati”, afferma Filoni, che poi aggiunge: “Continuano a giungere ancora notizie di uccisioni: si parla di 100 uomini che sono stati uccisi, la notizia è arrivata questa mattina… Stiamo cercando di approfondirla meglio. Si parla di situazioni disperate in alcuni villaggi, perché la gente non è riuscita a fuggire”.

Gli yazidi hanno “una percezione relativa” delle prime iniziative internazionale (Italia, Ue, Onu), spiega il prefetto di Propaganda fide: “Queste notizie sono ancora notizie – come dire – mediatiche. La raccomandazione che tutti ci fanno è: ‘Fate in fretta! Non lasciate morire la speranza!’. Capiscono che quanto più passa il tempo, più in loro viene meno la speranza di ritornare ad una vita dignitosa e normale”.