Italia

Gioco d’azzardo: don Zappolini («Mettiamoci in gioco»), divieto assoluto di pubblicità

La Campagna chiederà a governo e parlamento di approvare provvedimenti seri e a costo zero per lo Stato, per contrastrare le maggiori criticità del settore.  «C’è già una proposta di legge in tre articoli che vieta la pubblicità al gioco d’azzardo, firmata dalla metà dei parlamentari – spiega al Sir don Armando Zappolini, portavoce della Campagna ‘Mettiamoci in gioco’ – ma non riusciamo a capire come mai, dopo 200 giorni, non è stata ancora calendarizzata». Domani sarà dunque l’occasione per chiedere l’avvio dell’iter parlamentare, con richieste formali al governo, alla Camera dei deputati e al Senato. «Sarebbe il primo passo concreto per una inversione di tendenza – precisa – perché avvierebbe un dibattito sulla pericolosità del gioco d’azzardo, come avvenuto per la messa al bando della pubblicità sul fumo».

L’altra proposta contro il gioco d’azzardo – spiega ancora don Zappolini – consiste nell’identificazione dei giocatori (insieme alla tracciabilità del denaro) attraverso l’utilizzo della tessera sanitaria. «Chiediamo che possa essere inserita nelle macchinette la tessera sanitaria – spiega -: questo permetterebbe di individuare i giocatori patologi o evitare il rischio di un utilizzo eccessivo, di prevenire il gioco dei minori e di tracciare l’uso del denaro per combattere le attività di riciclaggio da parte delle mafie». Entrambe le proposte, precisa don Zappolini, «sarebbero facilmente realizzabili e non costerebbero nulla allo Stato, perché la proposta di legge, formata da soli tre articoli, non ha bisogno nemmeno del parere della Commissione Bilancio». Alla conferenza stampa interverranno, oltre a don Zappolini, i due firmatari della proposta di legge: Lorenzo Basso, deputato Pd e Giovanni Endrizzi, senatore M5S. Coordina i lavori la giornalista Nadia Angelucci.