Italia

Migrantes, sono 5 milioni gli italiani all’estero. Oltre 100mila nell’ultimo anno

Sono solo alcuni dati contenuti nel Rapporto «Italiani nel Mondo» della Fondazione Migrantes presentato questa mattina a Roma. Dalla lettura dei dati emerge che pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale di flussi, si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Ciò consegue dal fatto che, negli ultimi anni, pur restando la Sicilia con 713.483 residenti la prima regione di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in evidenza una marcata dinamicità delle regioni settentrionali, in particolare della Lombardia (+24mila) e del Veneto (+15 mila). Da gennaio a dicembre 2014, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 101.297 cittadini italiani, in prevalenza uomini (56%), celibi (59,1%), tra i 18-34 anni (35,8%), partiti principalmente dal Nord Italia per trasferirsi, soprattutto in Europa.

La crescita, in valore assoluto, è di tutte le classi di età. In particolare: 62.797 sono in età lavorativa avendo tra i 18 e i 49 anni; i minori sono 20.145 e di questi il 12,8% ha meno di 10 anni; hanno più di 65 anni 7.205 persone, di cui 685 hanno più di 85 anni. Tra questi ultimi il 54,2% sono donne. «L’Italia, quindi – commenta Migrantes -, sta vivendo una nuova fase della sua storia migratoria: da paese di emigrazione, si diceva solo qualche anno fa, a meta di immigrazione. Oggi possiamo dire che il Belpaese è ancora terra di partenze e di arrivi e ultimamente sempre di più di sbarchi di centinaia di persone in fuga e alla ricerca di protezione internazionale». La migrazione è cambiata perché è lo scenario mondiale ad essere mutato. E l’Italia – si legge nel Rapporto di Migrantes – sta vivendo una delle più lunghe recessioni economiche e occupazionali. I giovani, i lavoratori, le famiglie, persino gli anziani sono in partenza. L’analisi del decennio mostra chiaramente questa escalation: in dieci anni si è passati dai 3.106.251 iscritti all’Aire (dato del 2006) ai 4.636647 del 2015 con una crescita del +49,3% in dieci anni. La crescita ha riguardato tutti i continenti ma, in particolar modo, l’Europa e l’America. L’Asia si sta, invece, contraddistinguendo per uno specifico dinamismo in questi ultimi anni. I paesi che, nel mondo, accolgono le comunità di italiani più numerose sono l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Anche il Brasile e il Regno Unito pur essendo contesti lontani e diversi sono entrambi protagonisti dei flussi più recenti.