Italia
Terzo settore, dopo il tweet bombing l’Agenzia delel entrate pubblica elenchi 5 x mille
«#Fuorileliste rappresenta un grande successo per il terzo settore. La mobilitazione del mondo non profit, che in poche ore è riuscita a ottenere la pubblicazione degli elenchi 2013 del 5 per mille, è davvero straordinaria». E’ così che Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato e deputato, commenta il tweet bombing di ieri. «Quest’azione dimostra che questo mondo, in modo pacifico, è stato capace di unirsi per un obiettivo comune. E un segnale positivo arriva anche dall’Agenzia delle Entrate, che in poche ore ha risposto alle richieste pubblicando le liste».
Nella tarda serata di ieri, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che gli elenchi con i dati relativi al numero delle preferenze e gli importi attribuiti agli enti che hanno beneficiato del 5 per mille nel 2013 sono consultabili on-line (agenziaentrate.gov.it). Sono quindi bastate meno di 12 ore per risolvere 600 giorni di attesa.
«Questo significa che, organizzandosi, i tempi della pubblicazione e dell’erogazione dei fondi possono essere notevolmente ridotti» commentano i promotori della mobilitazione social #Fuorileliste (sono associazioni non profit e fundraiser) che ieri, in poche ore, hanno scritto circa 2.500 tweet per chiedere la pubblicazione degli elenchi. «E’ stata una grande vittoria per il terzo settore. Grazie a tutti i fundraiser, alle associazioni, ai cittadini e a tutti i media che hanno partecipato».
Il tweet bombing è iniziato alle 9 di ieri mattina. Il gruppo Fundraisers d’Italia, nato proprio su facebook, insieme ad associazioni e testate giornalistiche, si sono mobilitati e hanno dato il via ad una protesta pacifica sui social a colpi di cinguettii. «Ora ci chiediamo perché, per ottenere un diritto, bisogna far così tanto rumore. Le liste del 2013 sono infatti utili per pianificare gli investimenti. Perché le risposte sono arrivate solo dopo la la campagna #fuorileliste mentre per il 2 per mille ai partiti non c’è stato alcun bisogno di mobilitazione? Speriamo di non dover lanciare anche l’hahtag #erogazionisubito».