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Comunità Sant’Egidio: ieri a Roma celebrazione per il 47° anniversario

A presiedere la celebrazione il cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, arcivescovo dell’Havana, protagonista del ruolo esercitato dalla Chiesa nel cambiamento dei rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti: «In quasi mezzo secolo – ha detto nella sua omelia – la Comunità ha creato, spesso in un mondo difficile, ‘cose nuove’. Oggi, dopo quarantasette anni, continua a spendersi con passione ed entusiasmo, in un mondo complesso e conflittuale, nelle grandi periferie umane, per incontrare i poveri, sanare le ferite, abbattere i muri, far nascere la pace. In un mondo complesso, voi operate con semplicità evangelica». Il cardinale ha anche ricordato l’inedita preghiera interreligiosa per la pace, promossa proprio dalla Comunità di Sant’Egidio a La Havana, che ha preceduto la svolta nei rapporti tra Cuba e Stati Uniti, parlando di «miracolo del disgelo». Un muro, quello della diffidenza tra i due Stati, «che sembrava incrollabile: ma nulla è impossibile a Dio». Ha parlato di «un tempo nuovo, di incontro e di dialogo» tra Cuba e Usa e si è augurato che «quell’importante segnale possa contagiare il mondo intero», in particolare l’Ucraina, la Siria e l’Iraq.

Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, salutando il popolo che ha riempito la basilica – tra cui anche il presidente del Senato Pietro Grasso e alcuni ministri e rappresentanti delle istituzioni – dopo aver ringraziato il cardinale Alamino, ha insistito sull’importanza dell’amicizia con i poveri come chiave per misurare l’umanità delle nostre società: «Ci hanno spiegato tante cose del mondo che non ci sarebbero state chiare o comprensibili: sono bussole sicure della cultura dell’umano, perché mostrano la vita nella sua verità. Un umanesimo amico dei poveri ha in sé un senso di universalità: riguarda tutti e preserva la società intera dall’imbarbarimento». E ancora: ««L’uomo e la donna della globalizzazione spesso sono bloccati da una vita vissuta per se stessi. Per questo conoscono poco la felicità. Ma la felicità non esiste senza generosità».

Impagliazzo ha ricordato infine la visita di Papa Francesco alla Comunità del 15 giugno scorso, quando ha incoraggiato Sant’Egidio ad andare avanti «su questa strada: preghiera, poveri e pace», facendo «la vera rivoluzione, che è quella della compassione e della tenerezza», costruendo «l’amicizia al posto dei fantasmi dell’inimicizia e dell’indifferenza». Numerose altre feste e celebrazioni sono in programma nei prossimi giorni in diversi angoli del mondo, dove è presente la Comunità.