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Comece: analisi del voto europeo e futuro dell’integrazione
«Alienazione espressa nei risultati elettorali», «crisi di legittimità» che il Parlamento europeo deve affrontare e presenza di «partiti impegnati non a riformare l'Unione europea, ma a bloccarla o addirittura a distruggerla»: sono i tre dati che emergono dalle elezioni europee secondo il gesuita Frank Turner.
Ma «una politica definita dalla negatività non può costruire un futuro», scrive Turner nell’editoriale di giugno di «Europeinfos», mensile della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece). «Solo un maggiore senso di comunità politica, a livello regionale, nazionale e transnazionale, in cui si accetta la solidarietà e la responsabilità per l’altro, può dare futuro». Al «cambio di legislatura» dopo il voto del 25 maggio è dedicato l’articolo di Johanna Touzel che descrive «la gara di Sudoku» ora aperta tra i partiti per costituire «gruppi politici nel Parlamento europeo». La questione posta da Touzel riguarda le modalità con cui i partiti nazionalisti e anti-Ue, con programmi molto discordanti tra loro, potranno formare un gruppo all’interno dell’emiciclo. L’unica via è che «imparino a pensare europeo piuttosto che nazionale». Stefan Lunte, invece, descrive le possibili strade che ora il Consiglio europeo potrà percorrere per designare il presidente della Commissione in un «braccio di ferro che comincia» tra lo stesso Consiglio e il Parlamento di Strasburgo.
«I cittadini europei godono di una grande libertà di movimento quando lavorano, ma questa libertà è molto limitata quando sono economicamente inattivi». La situazione è messa in luce da José Luis Bazán che descrive su «Europeinfos» le possibilità che la legislazione Ue assegna agli Stati membri di espellere un cittadino europeo che diventa «onere irragionevole» per il Paese in cui è accolto e le forti limitazioni del diritto di soggiorno, dimostrando come «il concetto di cittadinanza europea sia ancora incompleto». Il numero di giugno del mensile Comece si occupa inoltre di «Copernicus», programma-faro dell’Ue dedicato all’osservazione del globo terrestre attraverso una serie di satelliti, di cui Sentinella 1A è già in orbita dall’inizio di aprile per monitorare la situazione ambientale e la sicurezza del pianeta. Ed è infine José Ignacio Garcia a scrivere di Banca centrale europea e del rischio per cui «la fragile crescita che si sta generando in Europa possa inciampare in un ostacolo imprevisto: la deflazione» (http://www.comece.eu/europeinfos).