Italia
Proposta di legge di Sberna: una giornata nazionale per la famiglia
La proposta di legge sarà presto calendarizzata nella prima commissione (quella che si occupa degli affari costituzionali) della Camera dei Deputati.
La proposta di legge si inserisce nel solco delle iniziative promosse dall’Organizzazione delle nazioni unite, che ha proclamato il 2014 Anno internazionale della famiglia. Inoltre, l’assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/237 del 20 settembre 1993, ha scelto proprio il 15 maggio per la Giornata internazionale della famiglia. E al tema della famiglia sarà dedicato ad ottobre di quest’anno un Sinodo straordinario dei vescovi della Chiesa cattolica.
«La famiglia, in quanto nucleo fondamentale della nostra collettività, è al centro della pubblica attenzione fin dai tempi più antichi – spiega Sberna – non a caso Cicerone la definisce Seminarium rei publicae. Secondo la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, rappresenta il nucleo naturale e fondamentale della società e ha il diritto di essere protetta dalla società e dallo stato».
Di qui l’utilità di una «celebrazione annuale – spiega Sberna – per sottolineare l’importanza che la comunità attribuisce alla famiglia, intesa come unità fondamentale della società e costituisce una preziosa occasione per discutere delle tematiche e degli interventi a favore dei nuclei familiari, con una particolare attenzione al sostegno delle giovani coppie, per l’attuazione di nuove politiche che diano un rinnovato slancio verso i percorsi di genitorialità».
Per promuovere tra i più giovani i valori della famiglia, la proposta di legge punta a coinvolgere direttamente le scuole. La proposta di legge prevede anche che la presidenza del Consiglio, d’intesa con il Forum delle associazioni familiari (in Italia rappresenta più di tre milioni di nuclei) si faccia carico di una capillare «campagna di informazione» per lanciare l’iniziativa.
«Nel nostro Paese – sottolinea Sberna – occorre una vera e propria rivoluzione culturale e politica per arrivare a riconoscere la famiglia non come un gruppo di consumatori o di poveri da aiutare in casi estremi, ma come soggetto produttivo di beni importanti per la società, come l’educazione e la solidarietà. In tal modo, s’intende sottolineare il ruolo di volano della famiglia, non tanto destinataria di politiche assistenziali, quanto protagonista e partecipe dei processi decisionali che la riguardano».
Cofirmatari della proposta sono ben 54 parlamentari appartenenti a tutti gli schieramenti (eccezion fatta per il Movimento 5 Stelle). I loro nomi: Gigli, Binetti, Adornato, Balduzzi, Pier Paolo Barretta, Basso, Bazoli, Benamati, Berlinghieri, Bobba, Borghese, Borghesi, Bosco, Bueno, Busin, Buttiglione, Caparini, Caruso, Casellato, Cera, D’Agostino, De Mita, Dellai, Fabrizio Di Stefano, Fauttilli, Fioroni, Fitzgerald Nissoli, Fucci, Galperti, Ginato, Lacquaniti, Librandi, Marazziti, Marguerettaz, Miotto, Monchiero, Nesi, Nicoletti, Oliaro, Palmieri, Patriarca, Piccoli Nardelli, Piepoli, Polverini, Preziosi, Rabino, Rondini, Rossi, Sammarco, Santerini, Tabacci, Vargiu, Vignali e Zanetti.