Italia

Teoria Gender: Azzolini (Age), appello a genitori e docenti per «vigilare»

«Da mesi come Age denunciamo il rischio di rieducazione al gender – ricorda Azzolini – di leggi per la formazione dei docenti e progetti didattici per gli studenti, i nostri figli, attivati dal ministero, dall’Unar e da alcuni comuni, provincie e regioni in tutta Italia sui temi dell’educazione alla sessualità, del contrasto al bullismo omofobico». Azzolini definisce la teoria del gender «priva di basi scientifiche» e ciononostante il tentativo d’introdurla «in modo subdolo e strumentale a scuola e imposta per legge». Così facendo, prosegue, «si mettono a repentaglio i fondamenti dell’educazione, il diritto dei genitori di scegliere liberamente l’educazione dei propri figli, diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ma anche la libertà d’insegnamento dei docenti e, direi, la laicità dello Stato».

«Una prima iniziativa significativa – prosegue Azzolini – potremmo riprenderla dalla Francia, dove è stata ideata da docenti e genitori una particolare forma di protesta: la Giornata di ritiro dalla scuola, rispettando il calendario di assenze programmate 18mila ragazzi non vanno a scuola un giorno al mese. Un’iniziativa che potremmo rilanciare anche in Italia per muovere le acque, come è accaduto in Francia dove il governo è stato costretto a tornare sui propri passi, cercando di minimizzare». Entrando nella «teoria» del gender, Azzolini spiega che «ci si spinge ad affermare che ogni rappresentazione della differenza dei sessi si basa su un pregiudizio, che il maschile e il femminile sono costruzioni sociali e storiche da combattere. L’alterità sessuale – afferma – è invece una realtà ontologica che fa parte del nostro essere umani. Non occorre essere cristiani per affermarlo. Lo scriveva anche Marx che il ‘rapporto tra uomo e donna è il più naturale tra esseri umani’». «Queste cose dobbiamo conoscerle e farle conoscere – insiste Azzolini -. La lotta contro il gender a scuola è quindi teorica, antropologica e giuridica e ci chiede di diventare più consapevoli, più informati e più attivi. Un compito impegnativo, faticoso, ma ne va dell’avvenire della nostra società e dei nostri figli».